Il report Liv-ex sul primo semestre 2025 rileva il peso delle minacce di Dazi di Trump e la riduzione di acquisti dagli Usa. E la deludente campagna Bordeaux En Primeur 2024
Investimenti in Fine Wine, andamenti in forte flessione, a parte qualche eccezione. Secondo il report sul primo semestre, appena rilasciato dal Liv-ex, la Borsa mondiale dei vini, lo scenario è cambiato tra il primo e il secondo trimestre. Le prospettive sembravano essere positive fino ai primi tre mesi dell’anno, durante i quali si sono registrati cali modesti, alti livelli di scambi commerciali, il tutto sostenuto dalle attese per la campagna Bordeaux En primeur del 2024, che molti pensavano sarebbe stata un successo. Ma la minaccia di dazi del 200% lanciata da Trump a metà marzo ha portato a un esodo improvviso degli acquirenti statunitensi, con pesante impatto sull’andamento. Gli acquisti del Piemonte, del Rodano e della Spagna, prima di aprile, avevano probabilmente impedito cali più marcati dei prezzi. Ma l’andamento negativo della campagna En Primeur ampiamente infruttuosa, ha determinato a sua volta una svolta negativa.
LA PARTITA DEI DAZI
Il 2025 non ha inaugurato la stabilità sperata dal commercio, invece ha prevalso l’incertezza. “La certezza dei dazi, se alla fine dovesse arrivare, fornirà al mercato il necessario e solido blocco di partenza per la ripresa. Anche in quel caso, probabilmente dovremo aspettare un catalizzatore – una forte ripresa del mercato asiatico o svendite di scorte in eccesso, per esempio – per rinvigorire il mercato”, commenta Sophia Gilmour, analista di mercato Liv-ex. Entriamo più in dettaglio…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.