La settimana si apre con un cambio euro/dollaro (EUR/USD) ancora sospeso tra due fuochi: una stabilità apparente a quota 1,1628 e la tensione latente verso nuovi minimi. Dopo giorni di forti scossoni, il mercato sembra trattenere il respiro, ma il rischio di una nuova ondata ribassista resta concreto. I trader guardano ai livelli chiave come fari in una nebbia tecnica.
Cosa è successo
Il cambio EUR/USD resta appoggiato al supporto intermedio di 1,1620, mantenendosi stabile dopo la chiusura della scorsa settimana. Questo livello, già testato più volte, sembra al momento reggere — ma il bilancio resta precario.
Nelle ultime sedute, la coppia ha navigato al di sotto di quota 1,17, evidenziando una chiara impostazione ribassista. I supporti imminenti da monitorare con attenzione sono quelli a 1,1620, 1,16 e 1,1580, punti critici che potrebbero fungere da trampolino… o da trappola.
Il ritorno sopra 1,1650 rappresenta ora il primo obiettivo di respiro per chi spera in un’inversione. Da lì, il mercato potrebbe puntare a un consolidamento che riporti fiducia nel trend.
Nel frattempo, la situazione rimane incerta anche per l’assenza di nuovi dati macroeconomici: oggi il calendario è vuoto, lasciando spazio a dinamiche puramente tecniche e ai venti politici in arrivo da Washington.
Perché è importante
Il grafico mensile parla chiaro: il cambio euro/dollaro mostra un trend discendente che potrebbe spingere presto i prezzi sotto 1,16. Una soglia psicologica e tecnica al tempo stesso — e perderla significherebbe scivolare verso nuovi minimi mensili.
Gli analisti avvertono che, se i rimbalzi tecnici dovessero perdere forza, il mercato potrebbe aprirsi a una discesa più marcata verso quota 1,15, livello che rievoca scenari già visti nei mesi scorsi. La pressione ribassista non dà tregua, e senza un segnale di inversione, il rischio aumenta giorno dopo giorno.
A dare ulteriore incertezza ci pensa la politica commerciale statunitense: i nuovi dazi annunaciati da Trump, previsti per il 1° agosto, potrebbero agitare le acque già da questa settimana. Le trattative in corso rappresentano un ulteriore fattore di imprevedibilità, in grado di alterare bruscamente l’equilibrio attuale.
Per chi opera sul mercato FX, il quadro è delicato: serve prontezza, ma anche cautela. La tenuta dei supporti e la reazione alle notizie politiche saranno i due grandi driver della settimana.
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