Chi ha pagato troppe tasse nel 2024 ora guarda con speranza al proprio cedolino di luglio. Il rimborso fiscale del modello 730 può infatti trasformarsi in una piacevole sorpresa, ma solo se si rispettano alcune regole fondamentali. Dalla corretta compilazione alla puntualità nella trasmissione, ogni dettaglio conta — e può fare la differenza tra un rimborso immediato o uno in ritardo.
Cosa è successo
Compilare il 730 con attenzione è il primo passo per ottenere il rimborso direttamente in busta paga. Un errore comune? Dimenticare di indicare correttamente il proprio sostituto d’imposta, cioè il datore di lavoro. Senza questo passaggio, il credito non arriva a luglio… ma rischia di slittare di mesi.
Ma non è tutto. Chi ha debiti fiscali pendenti deve fare i conti con l’Agenzia delle Entrate, che può trattenere o compensare gli importi prima ancora di autorizzare il rimborso. Tutto ciò avviene nel quadro del decreto riscossione, che ha inasprito controlli e verifiche per rendere il processo più rigoroso.
Le tempistiche dipendono dalla data di invio della dichiarazione. Se si è presentata entro maggio, il rimborso può già comparire nel cedolino di luglio. In caso di invio a giugno o oltre, il recupero slitta — fino a novembre per chi ha trasmesso tutto a settembre.
Infine, attenzione alle anomalie. Se l’Agenzia riscontra incongruenze nei dati, può scattare un controllo mirato che blocca il pagamento. Un intoppo fastidioso, ma evitabile con una dichiarazione precisa.
Perché è importante
Il ruolo chiave lo gioca il datore di lavoro. È lui, infatti, che anticipa il rimborso al dipendente, per poi recuperarlo attraverso il modello F24. Ma se l’impresa è in difficoltà — una condizione nota come incapienza — il rimborso può arrivare solo in parte, con la restante somma spalmata nei mesi successivi.
Un altro scenario possibile? Il contribuente che non ha indicato alcun sostituto d’imposta nel 730. In questo caso, il rimborso viene erogato direttamente dall’Agenzia delle Entrate, ma solo verso dicembre. Insomma, un’attesa più lunga, ma inevitabile se si è autonomi o disoccupati.
Chi vuole evitare ritardi e brutte sorprese dovrebbe monitorare con cura la propria posizione fiscale. Presentare il modello in tempo, verificare eventuali debiti, controllare che i dati siano corretti: piccoli accorgimenti che permettono di ricevere il rimborso senza stress, magari proprio in tempo per le ferie estive.
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