Ferrari (NYSE:RACE) archivia il secondo trimestre 2025 in forte crescita, confermando la solidità finanziaria e la resilienza del marchio anche di fronte alle nuove barriere commerciali negli Stati Uniti. La casa di Maranello rafforza così la guidance annuale, trainata da un mix positivo di prodotti, forte domanda e personalizzazioni di valore.
Cosa è successo
Nel periodo aprile-giugno, i ricavi netti sono saliti del 4,4% a 1,787 miliardi di euro, grazie a un portafoglio ordini robusto e alla spinta data dal successo della gamma 296 Speciale e dell’ultima arrivata Ferrari Amalfi.
L’EBITDA è cresciuto del 5,9% attestandosi a 709 milioni, con un margine del 39,7%, mentre l’utile operativo (EBIT) si è portato a 552 milioni (+8,1%), con un margine di redditività migliorato al 30,9%.
L’utile netto ha raggiunto i 425 milioni, in aumento del 2,9% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.
Bene anche il free cash flow industriale, pari a 232 milioni, e una significativa distribuzione di dividendi per 536 milioni nel trimestre.
Tra gli elementi di rilievo, Ferrari sottolinea come non abbia registrato alcun impatto materiale dai nuovi dazi sulle auto UE in ingresso negli Stati Uniti, lasciando invariati i piani industriali e la redditività sulle vendite extra-europee. La guidance 2025 è stata confermata: ricavi netti sopra i 7 miliardi, EBITDA adjusted almeno a 2,68 miliardi (margine 38,3%) e free cash flow industriale pari o superiore a 1,2 miliardi.
Secondo il CEO Benedetto Vigna, l’innovazione di prodotto e l’ampliamento dell’offerta restano pilastri strategici: la domanda per i nuovi modelli si mantiene eccezionale, a conferma della forza del marchio e della capacità di attrarre clienti in tutte le geografie.
Perché è importante
Questi risultati consolidano la posizione di Ferrari tra i principali player luxury automotive a livello globale, mostrando come la strategia basata su mix di gamma, personalizzazioni e targeting geografico sia in grado di compensare anche i potenziali rischi legati a dazi e cambio di scenario commerciale.
L’assenza di impatti negativi dai dazi statunitensi rappresenta un segnale di grande attenzione alla gestione dei flussi commerciali e alla diversificazione dei mercati, in un contesto internazionale in rapida trasformazione.
La conferma degli obiettivi 2025 rafforza la fiducia degli investitori, testimoniando una performance operativa solida e prospettive di crescita sostenuta per i prossimi mesi.
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Foto: Sue Thatcher/Shutterstock