Il primo monitoraggio del Piano Aria e Clima (Pac) del Comune di Milano, relativo al biennio 2022-2023, rivela risultati promettenti in termini di qualità dell’aria e riduzione delle emissioni, ma mette in luce anche le sfide che attendono la città per fronteggiare i cambiamenti climatici e l’aumento delle temperature.
Cosa è successo
Nel 2023, le concentrazioni medie annue di biossido di azoto (No2) a Milano sono scese a 44 microgrammi per metro cubo, un calo significativo rispetto ai 64 del 2017. Per la prima volta, tutte le stazioni di rilevamento cittadine hanno rispettato i limiti della Direttiva europea del 2008, un anno prima dell’obiettivo fissato dal Pac. Questo traguardo è stato favorito dall’attuazione di politiche efficaci, tra cui la Area B, che ha ridotto le emissioni da traffico.
Anche le polveri sottili (Pm10 e Pm2.5) sono in diminuzione, passando rispettivamente da 40 a 32 microgrammi e da 29 a 21 tra il 2017 e il 2023. Tuttavia, il trend non è ancora stabile, e la porzione rilevante del particolato (circa il 75%) proviene da fonti esterne alla città, evidenziando la necessità di politiche sovracomunali integrate.
Dal lato delle emissioni di Co2, il monitoraggio segnala una riduzione dell’8,7% nel biennio 2022-2023, portando la diminuzione complessiva a quasi il 33% rispetto al 2005. Il progresso è attribuibile alla graduale eliminazione del gasolio per il riscaldamento e alla promozione di tecnologie rinnovabili come geotermia e fotovoltaico.
Sul fronte climatico, però, l’aumento delle temperature superficiali estive è costante, con una previsione di +2,5 gradi entro il 2050, superando l’obiettivo massimo di +2. Per contenerlo, è necessario aumentare la copertura arborea del 41% e depavimentare 100 ettari, mentre le aree verdi pubbliche sono cresciute solo di 10,5 ettari dal 2017.
Perché è importante
I dati confermano che le azioni messe in campo stanno dando risultati tangibili, specie nel miglioramento della qualità dell’aria e nella riduzione delle emissioni, con un contributo decisivo dalle misure di limitazione del traffico come l’Area B. Tuttavia, la sfida ambientale rimane complessa: il progresso va consolidato con politiche coordinate a livello regionale e nazionale, e serve un investimento importante sul verde urbano per contrastare l’aumento delle temperature.
L’assessora all’Ambiente, Elena Grandi, sottolinea come Milano debba continuare su questa strada ambiziosa, ma non possa affrontare da sola un problema che supera i confini cittadini. Rafforzare la copertura verde e adottare misure di depavimentazione saranno fondamentali per garantire una migliore qualità della vita e sostenibilità ambientale nel lungo termine.
In sintesi, il monitoraggio del Piano Aria e Clima offre una fotografia reale dei progressi e delle criticità, evidenziando quanto Milano sia sulla giusta via, ma richieda ancora sforzi concreti per raggiungere gli obiettivi climatici e garantire un futuro più sano ai cittadini.
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Foto: Leonid Sorokin/Shutterstock