La filiale giapponese di Taiwan Semiconductor Manufacturing Co. Ltd. (TSM), Japan Advanced Semiconductor Manufacturing (JASM), ha siglato un accordo con il governo della città di Kikuyō, nella prefettura di Kumamoto, per la costruzione del suo secondo stabilimento di produzione di wafer, che segna l’inizio dei lavori.
Il nuovo impianto comporta un investimento di 13,9 miliardi di dollari e produrrà chip da 6 nanometri per tecnologie avanzate, tra cui veicoli autonomi e intelligenza artificiale.
La produzione dovrebbe iniziare entro la fine del 2027, secondo quanto riportato martedì da Technode.
Il sito di 69.000 metri quadrati, situato a est del primo stabilimento, creerà 1.700 nuovi posti di lavoro, portando il numero totale di dipendenti in entrambi gli stabilimenti a oltre 3.400.
Sostenuto da un sussidio governativo di 1,2 trilioni di yen (7,8 miliardi di dollari), il progetto segna il passaggio diretto del Giappone dalla tecnologia a 28 nm a quella a 6 nm.
Le sfide infrastrutturali rallentano i piani di espansione
A giugno, l’amministratore delegato di Taiwan Semiconductor, C.C. Wei, ha attribuito la responsabilità del ritardo nell’espansione dell’azienda nel sud-ovest del Giappone alla congestione del traffico e alle strozzature infrastrutturali, che hanno rallentato la costruzione del suo importante progetto di produzione di chip a Kumamoto.
Nonostante le battute d’arresto, Wei ha ribadito l’impegno di Taiwan Semiconductor a costruire un secondo stabilimento nella prefettura giapponese di Kumamoto, gestendo al contempo un investimento in corso in Arizona nei prossimi cinque anni.
L’espansione negli Stati Uniti deve affrontare ostacoli legati alla manodopera e alle pressioni politiche
Tuttavia, secondo quanto riportato da Bloomberg, Wei ha comunicato al presidente Donald Trump che il completamento del massiccio progetto in Arizona entro tale lasso di tempo sarebbe stato difficile a causa di una crisi della manodopera.
L’espansione giapponese del produttore di chip a contratto ha messo a dura prova le infrastrutture limitate della regione rurale, poiché l’afflusso di lavoratori dal primo stabilimento dell’azienda ha superato la capacità locale.
Inoltre, a seguito delle pressioni esercitate da Washington per accelerare la produzione interna a causa delle preoccupazioni relative ai dazi, l’azienda ha spostato maggiormente l’attenzione sulle sue attività negli Stati Uniti.
Il presidente C.C. Wei ha citato i problemi di traffico nella regione come uno dei fattori che hanno contribuito al ritardo, anche se gli analisti sostengono che gli incentivi politici statunitensi e i rischi legati ai dazi hanno reso più urgente l’espansione americana.
All’inizio di quest’anno, Wei ha annunciato un investimento aggiuntivo di 100 miliardi di dollari nella produzione di chip negli Stati Uniti, portando il totale a 165 miliardi di dollari, che include i 65 miliardi già impegnati dal 2024.
Andamento dei prezzi
Martedì, nel momento in cui scriviamo, il titolo TSM è in calo dello 0,42% a 296,99 dollari.
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Foto: Jack Hong via Shutterstock