Fineco Asset Management analizza la svolta in atto da novembre che ha favorito portafogli più diversificati e aumentato la fiducia nei settori rimasti indietro. Un mutamento che porta con sé anche alcuni rischi
Dai minimi toccati a marzo 2020 fino allo scorso novembre, gli investitori si sono riversati sui titoli “growth”, in settori come i beni di consumo non essenziali e la tecnologia, con il risultato di un rialzo eccessivo delle valutazioni. Poi però hanno iniziato ad emergere fattori a favore di portafogli azionari più diversificati con il mercato che ha mostrato più fiducia nei settori sottovalutati. Un’allocazione azionaria più ampia porta con sé anche alcuni rischi: non c’è garanzia che la ripresa terrà il passo nel 2021 e nel 2022, nonostante gli stimoli, mentre le aspettative di inflazione potrebbero risultare gonfiate o invece aumentare inaspettatamente.
LA CORSA AI TITOLI GROWTH DEL 2020
Sono le valutazioni del Team Investimenti di Fineco Asset Management che ha passato in esame i punti interrogativi aperti su valutazioni e settori del mercato azionario, primo tra tutti i livelli di prezzo toccati in alcuni segmenti, che ha spinto parecchi investitori a chiedersi se sia arrivato il momento di investire in maniera diversa, in un quadro ormai mutato rispetto alla situazione che si era creata nel 2020. Gli investitori si erano infatti riversati sui titoli “growth” in settori come i beni di consumo non essenziali e la tecnologia, come Tesla o Apple negli USA, Infineon in Europa o le cinesi Nio o Meituan che hanno guidato il mercato. La logica era chiara: in un ambiente di bassi tassi d’interesse e con il Covid-19, a essere premiate sono aziende con alte prospettive di crescita futura…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.