Secondo Luca Paolini, Chief Strategist di Pictet Asset Management, le criticità che caratterizzano il Bitcoin sono ancora molte, a partire dalla sostenibilità del mining
A metà marzo il Bitcoin ha superato per la prima volta quota sessantamila dollari e, ormai da qualche giorno, è intorno ai 58mila dollari. Questa recente impennata ha riportato la criptovaluta per eccellenza sotto i riflettori. E i risparmiatori di tutto il mondo sono tornati a porsi la solita domanda: il Bitcoin può essere considerato un vero e proprio strumento di investimento?
BAROMETRO DELLA POLITICA MONETARIA
Luca Paolini, Chief Strategist di Pictet Asset Management, si è soffermato sui pro e i contro del Bitcoin, arrivando alla conclusione che difficilmente potrà diventare un vero e proprio strumento di investimento e men che meno potrà diventare un sostituto del dollaro. Secondo Paolini non è un caso che il valore del Bitcoin sia salito quando sono sorte preoccupazioni sull’inflazione perché “le criptovalute sono diventate barometri del sentiment sulla politica monetaria aggressiva delle banche centrali”. Politiche che, di fatto, “hanno fatto scendere i tassi di interesse e i rendimenti obbligazionari al di sotto del tasso di inflazione e imponendo di fatto agli investitori rendimenti negativi una volta rettificati per l’inflazione”…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.