I primi cento giorni della nuova presidenza sono stati spumeggianti, ma alcuni timori potrebbero aumentare la volatilità
Sia sul versante macro che su quello societario la situazione non potrebbe essere più rosea, gli indici PMI globali che misurano l’attività manifatturiera e dei servizi viaggiano a livelli record, le trimestrali continuano a sorprendere al rialzo, ma, passati i primi 100 giorni di rito, la luna di miele tra il presidente Biden e i mercati è finita e gli investitori scrutano l’orizzonte per vedere se ci sono turbolenze in arrivo, come spesso accade dopo un avvio di presidenza spumeggiante.
I FATTORI DI NERVOSISMO
Nelle prossime settimane la volatilità potrebbe tornare sospinta da tre fattori: gli sviluppi dei piani di tassazione annunciati ma non dettagliati da Biden, per finanziare almeno in parte gli stimoli da oltre 4.000 mld di dollari, la possibile esasperazione del confronto tra Democratici e Repubblicani, che puntano a riprendersi la Camera dei Rappresentanti alle elezioni di mid-term di novembre 2022, e il taper tantrum, vale a dire il timore che prima o poi la Fed debba convertirsi da colomba a ‘falchetto’ causa inflazione più alta e tenace del previsto…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.