La società di analisi blockchain Chainalysis ha pubblicato un report sulla cifra pagata in criptovaluta delle vittime di attacchi ransomware quest’anno.
Cosa è successo: secondo Chainalysis, i criminali informatici hanno già raccolto almeno 81 milioni di dollari dall’inizio del 2021; questa stima, inoltre, “al momento deve essere considerata un valore minimo, poiché la cifra quasi sicuramente aumenterà man mano che identificheremo un maggior numero di indirizzi ransomware”.
Finora il massimo storico di questo indicatore era stato raggiunto l’anno scorso, con 406 milioni di dollari in valute digitali pagati ai criminali nel corso del 2020.
Il ransomware è un tipo di virus informatico che crittografa i dati e impedisce all’utente di accedervi.
Il virus tenta di vendere la chiave di crittografia necessaria per riottenere l’accesso ai dati in cambio di criptovaluta.
Alcuni virus ransomware inviano i dati anche agli hacker, che poi minacciano di rilasciare dati sensibili negli angoli più oscuri di Internet qualora non ricevano il pagamento in tempi brevi.
Di recente Colonial Pipeline Co. ha pagato quasi 5 milioni di dollari in criptovaluta ai criminali informatici per riottenere l’accesso ai dati e riprendere il controllo del maggiore oleodotto degli Stati Uniti.