Le ambizioni globali di Tesla Inc. (NASDAQ:TSLA) crescono sempre più e ora il pioniere dei veicoli elettrici starebbe valutando la possibilità di aprire una base di produzione in un Paese noto per il suo governo autoritario e per le politiche non così trasparenti.
Cosa è successo: Tesla è vicina a stabilire una presenza in Russia, secondo quanto riferito da Bloomberg; da quanto emerso, sembra che il CEO Elon Musk sia intervenuto tramite collegamento video a un evento per studenti sponsorizzato dal governo russo.
“Con il passare del tempo, cercheremo di avere fabbriche in altre parti del mondo, potenzialmente in Russia prima o poi”, avrebbe detto Musk.
Musk ha poi riconosciuto che il talento e l’energia abbondano in Russia e ha incoraggiato le persone ad adoperarsi per rendere il futuro migliore del passato e ad essere ottimisti riguardo all’avvenire.
Perché è importante: lo stabilimento principale di Tesla si trova a Fremont, in California. In Nevada l’azienda ha una Gigafactory che produce i motori elettrici e i pacchi batteria per la Model 3, nonché prodotti per lo stoccaggio di energia come il Powerwall e il Powerpack.
La Gigafactory 2 si trova a Buffalo (New York) e produce celle solari.
La Gigafactory di Shanghai è il primo impianto di produzione Tesla sito all’estero e attualmente produce i veicoli Model 3 e Model Y. Al momento è in corso la costruzione di una Gigafactory a Berlino e si ipotizza che l’apertura di questo impianto sarà posticipato di sei mesi a gennaio 2022.
Tesla, inoltre, sta lavorando a un impianto di produzione chiamato Giga Texas, vicino ad Austin; è probabile che la società utilizzerà lo stabilimento per realizzare i Cybertruck e i Tesla Semi.
Per inciso, a marzo Musk aveva invitato il presidente russo Vladimir Putin a unirsi a lui sull’app di chat Clubhouse per una conversazione; il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, aveva quindi minimizzato l’invito definendolo un “malinteso“, dato che Musk non aveva dato ulteriore seguito.