A cinque mesi dalla sua nascita, Stellantis NV (NYSE:STLA) ha identificato un motivo fondamentale per la fusione fra la casa automobilistica francese Peugeot e il colosso italo-statunitense Fiat-Chrysler: realizzare veicoli elettrici che siano effettivamente redditizi.
Per decenni, gli esperti del settore hanno messo in discussione la logica alla base dei veicoli elettrici: fino a poco tempo fa gli acquirenti di auto sembravano indifferenti ai veicoli alimentati a batteria, i regolatori avevano mostrato poca determinazione su questo tema e la catena del valore dei veicoli elettrici – dai produttori di batterie ai fornitori di ricarica – andava a rilento.
La maggior parte degli analisti, comunque, ritiene che il mercato dei veicoli elettrici farà progressi sostanziali in questo decennio, sostenuto da migliori offerte di veicoli elettrici nei concessionari, da considerevoli investimenti di settore e da una pressione normativa più stringente nei confronti delle auto a benzina, inclusi possibili divieti sulle auto alimentate in modo convenzionale.
Ora ci si chiede se le case automobilistiche più affermate trarranno effettivamente profitto dalla vendita di veicoli a emissioni zero: gli investitori non ne sembrano convinti, dato che giovedì le azioni di Stellantis hanno ceduto oltre il 3% dopo l’annuncio di un aggressivo piano per lo sviluppo di auto elettriche.
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Cosa è successo
Giovedì Stellantis ha dichiarato che devono verificarsi tre condizioni affinché il piano abbia successo:
- L’azienda deve ridurre i costi delle batterie del 40% nei prossimi quattro anni e di un ulteriore 20% in seguito;
- Deve ridurre ulteriormente i costi dell’intera attività;
- I miliardi di “sinergie” previste dalla fusione di Stellantis, che in fin dei conti tiene insieme 14 marchi, devono andare a buon fine.
Ad oggi, la redditività nella produzione dei veicoli elettrici è stata in gran parte irraggiungibile per le case automobilistiche globali. Tesla Inc. (NASDAQ:TSLA) ha impiegato diversi anni per registrare un profitto per un intero anno finanziario; le case automobilistiche di Detroit hanno evitato a lungo investimenti eccessivi e la divisione Chrysler di Stellantis ha acquistato crediti green da Tesla e da altre aziende al fine di soddisfare i requisiti sulle emissioni, dato che i veicoli statunitensi erano molto lontani dall’essere conformi in tema.
Carlos Taveras, amministratore delegato di Stellantis, si sta impegnando a riportare i margini operativi in doppia cifra entro la metà del decennio; questo ambizioso obiettivo include l’impegno a spendere 35 miliardi di dollari in tecnologia per veicoli elettrici, la maggior parte dei quali proverrà dal bilancio di Stellantis. Taveras ha affermato che “è giusto dire che c’è un rischio di execution (ma) non vediamo alcun motivo” per cui Stellantis non avrà successo.
La società ha affermato che dal 2022 smetterà di acquistare crediti green da Tesla o da altre aziende; i dirigenti hanno affermato che la società prevede già una “parità” nei margini di Peugeot sui veicoli elettrici e le auto convenzionali.
Foto: 2022 Jeep Grand Cherokee 4x