L’aggiornamento London di Ethereum (CRYPTO:ETH) è previsto per giovedì, ma l’evento avrà un impatto significativo sul prezzo della seconda criptovaluta al mondo per capitalizzazione di mercato; alcuni pensano che ETH possa scivolare in territorio negativo poco dopo l’implementazione dei miglioramenti.
Prima la hard fork e poi il tonfo
Mercoledì sera ETH è salito di oltre il 9% in vista dell’imminente hard fork London, il quale contiene una serie di proposte per il miglioramento di Ethereum relative al burning delle commissioni di transazione, che influenzeranno la redditività dei miner e ridurranno l’offerta della moneta.
Non tutti ritengono che ETH proseguirà la propria traiettoria ascendente una volta implementato l’aggiornamento; il trader e analista Michaël van de Poppe prevede una “salutare correzione”.
I’m expecting a short-term top to be happening tomorrow on $ETH. Healthy correction after EIP-1559 before the heaviest bull run of them all happens.
— Michaël van de Poppe (@CryptoMichNL) August 4, 2021
L’analista pseudonimo Murfski ha pubblicato un grafico su Twitter in cui viene mostrato che ETH potrebbe superare i 3.000 dollari ma che potrebbe essere seguito da uno spettacolare crollo fino al livello dei 2.000 dollari.
$ETH We all ready to sell the news? **Turns Notifications Off** pic.twitter.com/Ve7FgUHzcF
— Murfski (@Murfski_) August 4, 2021
L’hard fork non preoccupa
Alex Kruger, economista e analista tecnico, pensa che l’aggiornamento sia “sopravvalutato e quel che conta è ciò che accadrà dopo”, ha riferito Coindesk.
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Pankaj Balani, CEO di Delta Exchange, ha affermato che l’hard fork è un “non evento”, secondo CoinDesk.
Sebbene l’hard fork non entusiasmi Balani, non ha smorzato la sua propensione rialzista a lungo termine su Ethereum; secondo quanto riportato, l’analista ha infatti dichiarato: “ETH può sovraperformare BTC nel medio-lungo termine, ma nei prossimi trimestri ETH dovrebbe continuare a mostrare una forte correlazione con BTC”.
L’incertezza sul burning
Infine, non vi è certezza su cosa comporterà effettivamente l’hard fork in termini di burning dei token; mentre l’halving di Bitcoin (CRYPTO:BTC) comporta il dimezzamento delle emissioni per blocco ogni quattro anni, il burning di Ethereum lascia gli analisti dubbiosi.
“È difficile, tuttavia, prevedere esattamente quanto ether verrà bruciato nel tempo, dato che la commissione di base viene regolata dinamicamente in base all’attività di rete e alla domanda di spazio per i blocchi”, ha scritto il mese scorso la giornalista di CoinDesk Christine Kim.
Secondo Kim, EIP 1559, ovvero la proposta relativa al burning delle commissioni di mining, introduce “instabilità economica” nella rete rendendo impossibile il controllo dell’offerta totale di ETH nel corso del tempo.