Simona Gambarini, Senior Market Strategist, Strategic Advisory Solutions, elenca tre motivi per cui non si aspetta ondate di vendite sui titoli di debito dei mercati emergenti
Le preoccupazioni per il rallentamento della Cina, per la variante delta e l’incertezza sulla politica monetaria negli USA hanno messo sotto pressione i rendimenti delle obbligazioni statunitensi a lungo termine. Ma con l’economia in continua ripresa e la Fed avviata a una graduale riduzione degli acquisti, sono riemersi anche timori di conseguenze sui Mercati Emergenti. Nel 2013 l’annuncio del tapering da parte di Ben Bernanke spedì in forte rialzo i rendimenti statunitensi a 10 anni, innescando un’ondata di vendite sui titoli di debito dei Mercati Emergenti. Ma oggi ci sono tre motivi per cui non arriverà un’altra ondata di vendite sul debito emergente.
SCENARIO DIVERSO DAL 2013
Simona Gambarini, Senior Market Strategist, Strategic Advisory Solutions, di Goldman Sachs Asset Management, ritiene che il rischio sarà evitato perché i rendimenti non saliranno in misura così elevata o così rapidamente come nel 2013, a cui si aggiunge il fatto che l’aumento dei rendimenti è giustificato dalla forte crescita USA, e infine perché i mercati emergenti sono oggi molto meno vulnerabili. Secondo l’esperta di Goldman Sachs AM inoltre la Fed ha imparato dagli errori precedenti e il nuovo Regime di Inflazione adottato implica che agirà con più cautela…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.