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La scorsa settimana il CEO di Facebook Inc. (NASDAQ:FB) Mark Zuckerberg ha annunciato che la sua azienda si sta trasformando e, così facendo, guiderà coraggiosamente il mondo verso il suo glorioso futuro digitale: il metaverso.
Non è una cosa da poco che questo annuncio giunga in un periodo in cui l’azienda subisce una stampa sempre più negativa e richieste di regolamentazione; Meta, ovvero l’azienda precedentemente nota come Facebook, è stata coinvolta in diverse polemiche poiché degli ex dipendenti hanno fatto trapelare alcuni documenti che fanno luce sulla conoscenza, da parte del gruppo, dell’impatto generato dai suoi prodotti sugli individui e sulla società in generale.
Ma se si ascolta Zuckerberg, Meta sta facendo ciò che deve essere fatto, ignorando i detrattori: “Per molte persone, non sono sicuro che ci sarà mai un buon momento per concentrarsi sul futuro”, ha dichiarato il CEO. Zuckerberg sembra dipingersi come un esploratore coraggioso e lungimirante che traccia una rotta verso l’ignoto.
Ma cos’è questo ignoto? Qual è questo splendido futuro? E chi lo possiede?
La visione presentata da Meta è ciò che l’azienda definisce un “internet incarnato”. Resta da vedere cosa significhi esattamente, ma il piano sembra voler cercare l’immersione nell’esperienza dei social media; una realtà virtuale social. Non più guardare “a”, ma piuttosto essere “dentro”.
Per molti, questo tipo di pensiero può essere il logico passo successivo, un’inevitabile ripetizione nella digitalizzazione dell’umanità. Ma come le persone hanno scoperto durante gli eventi degli ultimi due anni, un’esperienza mediata digitalmente non è esattamente un sostituto del vero contatto umano: la fatica da Zoom Video Communications Inc. (NASDAQ:ZM) è notoriamente iniziata poche settimane dopo che la gente si incontrava con entusiasmo per fare degli happy hour virtuali.
Sia chiaro, nel 2020 Facebook era un’azienda da 86 miliardi di dollari e Meta mira a fare altrettanto. La monetizzazione potrebbe essere il cuore pulsante di questa nuova realtà; presto sarà chiaro se sarà sotto forma di micro-transazioni all’interno dell’esperienza, oppure di dati raccolti dai suoi utenti (o probabilmente, entrambe le cose).
Molti dicono che il problema in questione è il potere che un’azienda, e in realtà, una persona può esercitare; il potere di modellare, mediare e influenzare l’interazione umana è centralizzato in un luogo, Meta.
La decentralizzazione potrebbe offrire un’alternativa. Meta fornisce l’infrastruttura per il funzionamento di gran parte del cloud e dell’Internet moderno; se si potesse costruire una rete decentralizzata in grado di competere con il modello centralizzato di Meta, una soluzione potrebbe essere possibile, non determinata dal guadagno personale. Cudo Ventures è un’azienda che dichiara di voler fare proprio questo con il suo progetto Cudo Compute, una piattaforma di rete per il consumo collaborativo che consente agli utenti di monetizzare la loro potenza di calcolo sottoutilizzata.
Se vuoi saperne di più, clicca qui per dare un’occhiata al sito web dell’azienda.
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