Hugo Machin, Fund Manager, Global Cities, e Tom Walker, Co-Head of Global Real Estate Securities, di Schroders prevede buone performance per residenziale, affitti, centri di stoccaggio e data center digitali
Le strozzature globali hanno portato a un aumento dell’inflazione, che si sta ora riversando sul mercato del lavoro, e ogni area del mercato immobiliare che utilizza materiali e impiega persone ne risentirà negativamente, a meno che non sia in grado trasferire i costi ai clienti. Ma alcuni sottosettori che pure rimangono poco approvvigionati e con limitate prospettive di aumento dell’offerta, in particolare stoccaggi, magazzini, data center, comparto residenziale sono proprio quelli che potrebbero vedere una crescita nel 2022.
IL BENEFICIO DI DOMANDA COSTANTE
Lo sostiene in un’analisi Hugo Machin, Fund Manager, Global Cities, e Tom Walker, Co-Head of Global Real Estate Securities, di Schroders, secondo cui questi quattro settori che potrebbero mettere a segno buone performance, in quanto non sono esposti all’inflazione da costi ma beneficiano di una domanda costante. Il residenziale secondo Machin e Walker può essere il miglior performer nel 2022: la domanda supera l’offerta e l’aumento dei tassi renderebbe ancora più costoso acquistare e costruire abitazioni, il che soffocherà la nuova offerta, rendendo gli alloggi accessibili a chi ha un costo del capitale più basso, come le istituzioni. Anche gli affitti dovrebbero godere di crescita solida…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.