Columbia Threadneedle Investments, spiega che le vecchie fragilità vengono meno grazie a una crescita spinta dall’interno, che aiuterà anche a sostenere meglio l’impatto del tapering e della stretta della Fed
La fragilità che in passato ha caratterizzato i mercati emergenti sta venendo meno grazie a un trend chiave di lungo periodo: la transizione da una crescita trainata dall’export a un’economia spinta dalla domanda interna. Non significa ignorare i timori per la stretta della Fed ma la possibilità di trovare nei mercati emergenti risposte molto migliori che non in passato. In Cina stiamo assistendo a un ciclo regolamentare iniziato fine 2020 con il governo focalizzato sull’idea di prosperità comune, con obiettivi strategici in linea con quelli delle economie occidentali, come la riservatezza dei dati e la riduzione delle pratiche monopolistiche.
POSITIVA LA SVOLTA POLITICA CINESE
Partendo da queste considerazioni, Dara White, Responsabile globale azioni mercati emergenti di Columbia Threadneedle Investments, spiega che la casa d’investimento intende concentrarsi sulle aree dell’economia esposte a fattori d’impulso politici, che trarranno vantaggio dal piano di Pechino di puntare sulla prosperità e sulla produttività nel paese, come ad esempio “Made in China 2025”, che spazia dall’industria dei semiconduttori alla biotecnologia fino ai veicoli elettrici. White crede che si sia conclusa la prima fase di regolamentazione in cui il premio per il rischio azionario sembrava già scontato e si stia passando alla fase in cui le disposizioni regolamentari vengono applicate…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.