I residenti spagnoli che possiedono criptovalute su piattaforme non spagnole dovranno dichiararle entro il 31 marzo 2024.
Cosa è successo
Secondo CoinTelegraph, l’Agenzia Tributaria spagnola ha pubblicato sul suo sito web il modulo 721 per la dichiarazione dei beni virtuali all’estero.
Il modulo è stato pubblicato per la prima volta nel Boletín Oficial del Estado, la Gazzetta ufficiale del Regno di Spagna, il 29 luglio 2023.
Il modulo ha un periodo di presentazione che inizia il 1° gennaio 2024 e termina l’ultimo giorno di marzo. I contribuenti individuali e societari dovranno dichiarare i fondi dei conti criptovaluta depositati all’estero a partire dal 31 dicembre 2023. I beni conservati in portafogli autocustoditi dovranno dichiarare le loro disponibilità attraverso il modulo 714 dell’imposta sul patrimonio.
Nel frattempo, a coloro che possiedono attività in criptovalute all’estero per un valore superiore a circa 55.000 dollari, sarà richiesto di fornire solo una dichiarazione.
Altre misure adottate dalla Spagna
La Spagna ha intensificato gli sforzi per far pagare i possessori locali di asset in criptovaluta, cercando di muoversi in modo proattivo con le normative che regolano le criptovalute. Nell’aprile 2023, l’agenzia ha emesso 328.000 avvisi ai contribuenti non cripto. Il numero totale di avvisi nell’anno fiscale 2022 è aumentato del 40% annuo, raggiungendo 150.000 avvisi.
Il Ministero spagnolo dell’Economia e della Trasformazione Digitale ha annunciato in ottobre che il primo quadro normativo completo dell’Unione Europea in materia di criptovalute (regolamento MiCA) entrerà in vigore nel dicembre 2025, sei mesi prima della scadenza ufficiale.
La Spagna occupa il primo posto in Europa per il numero massimo di bancomat di criptovalute con 231 macchine, che rappresentano circa il 15% del totale. A livello globale, si trova in quarta posizione.
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