Geoffrey Kendrick, responsabile della ricerca sugli asset digitali di Standard Chartered, ha previsto che il Bitcoin (CRYPTO:BTC) potrebbe raggiungere i 500.000 dollari prima della fine del mandato di Donald Trump.
Cosa è successo
Kendrick attribuisce questa previsione a due fattori chiave: un migliore accesso degli investitori al Bitcoin grazie all’attuale amministrazione e un graduale calo della volatilità dovuto alla maturazione dell’infrastruttura di mercato.
“L’accesso sta migliorando con l’amministrazione Trump. Gli afflussi istituzionali continueranno a crescere”, scrive Kendrick, sottolineando l’impatto degli ETF spot su Bitcoin e l’espansione dei mercati delle opzioni.
“Questa combinazione – maggiore accesso, minore volatilità – è sufficiente per portare il Bitcoin a 500.000 dollari prima che Trump lasci il suo incarico”, ha aggiunto.
Nel frattempo, gli afflussi istituzionali negli ETF su Bitcoin ed Ethereum sottolineano ulteriormente la crescente adozione degli asset digitali.
Lo scorso 4 febbraio, gli ETF spot su Bitcoin hanno registrato un afflusso netto di 341 milioni di dollari, con il solo ETF di BlackRock (NASDAQ:IBIT) che ha ricevuto 249 milioni di dollari.
Gli ETF su Ethereum (CRYPTO:ETH) hanno registrato un afflusso netto di 308 milioni di dollari, segnando il quarto giorno consecutivo di flussi positivi per questo asset.
Questi numeri evidenziano la crescente fiducia degli investitori istituzionali, nonostante le recenti turbolenze del mercato.
Kendrick ha affermato che un migliore accesso attraverso veicoli come gli ETF è fondamentale per la traiettoria a lungo termine del Bitcoin, in quanto fornisce un’esposizione più ampia agli operatori finanziari tradizionali.
Perché è importante
La recente volatilità dei mercati tradizionali e delle criptovalute ha messo alla prova il sentimento degli investitori.
La guerra dei dazi tra Stati Uniti e Cina continua a dominare i titoli dei giornali, creando incertezza in tutte le classi di asset. Sebbene il Bitcoin abbia mostrato una certa resistenza, mantenendosi al di sopra dei 90.000 dollari, le preoccupazioni per gli shock geopolitici rimangono.
“Il ritardo dei dazi contro il Messico e il Canada ha dato un po’ di sollievo ai mercati delle criptovalute”, ha osservato QCP Capital, avvertendo però che il Bitcoin è ancora vulnerabile agli shock negativi sui prezzi, data la mancanza di catalizzatori a breve termine.
L’azienda ha inoltre sottolineato che lo sviluppo in corso di quadri normativi, come la legislazione sulle stablecoin e la task force sulla Strategic Bitcoin Reserve (SBR), sono positivi a lungo termine per il settore delle criptovalute.
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