Diverse aree dell’industria delle criptovalute negli Stati Uniti probabilmente saranno costrette a trasferirsi all’estero o a chiudere in seguito alla possibile introduzione di una nuova regolamentazione mal formulata.
Cosa è successo
Secondo la CNBC, il linguaggio impiegato in una lunga proposta di legge bipartisan sulle infrastrutture avrebbe ampliato la definizione di “broker” di asset digitali a qualsiasi soggetto “responsabile della fornitura regolare di qualsiasi servizio che effettui trasferimenti di asset digitali per conto di un’altra persona”.
Probabilmente questa definizione potrebbe essere applicata ai crypto wallet di custodia, a molte società di software e forse anche agli stessi miner che gestiscono la blockchain.
Owen Lau, analista di Oppenheimer, sottolinea che questo linguaggio potrebbe portare ad ampliare gli obblighi di segnalazione normalmente applicati ai broker anche a molte altre società, il che a sua volta aumenterebbe notevolmente i costi operativi delle piccole società di criptovalute.
Lau ha osservato che l’espressione “può significare qualsiasi cosa” e ne ha sottolineato l’assurdità, aggiungendo: “se trasferisco Bitcoin per te, allora può significare che divento un broker”.
Perché è importante
L’industria delle criptovalute non starà a guardare in silenzio, poiché questa legge potrebbe rendere non competitiva gran parte delle aziende statunitensi che operano nel settore.
Come sottolinea CNBC, si prevede che i rappresentanti delle società di criptovalute eserciteranno forti pressioni contro il linguaggio vago contenuto nella proposta di legge.
Kristin Smith, direttrice esecutiva della Blockchain Association, ha osservato che – alla data di lunedì – il linguaggio definitivo non è ancora stato scelto e che la questione potrebbe essere risolta prima che venga introdotto il disegno di legge, o persino attraverso un’altra legge.
Smith ha avvertito che nella sua forma attuale, il disegno di legge potrebbe “far desistere le persone dal voler investire o far parte di reti di criptovalute negli Stati Uniti”.
3/ This definition is so broad, it could apply to nearly every economic actor in the US crypto industry, if read literally. That includes PoW miners & PoS validators, since “providing a service to effectuate transfers of digital assets for consideration” seems to fit both.
— Jake Chervinsky (@jchervinsky) July 30, 2021
Jake Chervinsky è un avvocato specializzato in contenziosi su strumenti finanziari legati alle criptovalute e attualmente lavora come consulente generale presso la società dietro al protocollo di finanza decentralizzata (DeFi) Compound (CRYPTO:COMP); Chervinsky ha affermato che molte società esistenti non sarebbero in grado di soddisfare gli obblighi di segnalazione.
Quelle società potrebbero soltanto “chiudere o trasferirsi all’estero”, poiché sarebbero costrette a riferire all’Internal Revenue Service informazioni che “non hanno e non possono ottenere”.