Mercoledì l’inflazione al consumo negli Stati Uniti ha raggiunto il massimo quarantennale del 9,1%, provocando un breve crollo dei mercati delle criptovalute.
Cosa è successo
Dopo la pubblicazione dei numeri sull’inflazione, Bitcoin (CRYPTO:BTC) è sceso da 19.898 dollari a un minimo di 18.999 dollari. Dati di Benzinga Pro.
It was just announced that US inflation surged to 9.1%, the highest level in over 4 decades. Wow. Immediately after, #Bitcoin plummets to new lows. And maxis still claim this thing is an “inflation hedge” lol pic.twitter.com/z5H6t3sozZ
— CryptoWhale (@CryptoWhale) July 13, 2022
Le conseguenze immediate dell’improvviso e brusco ribasso sono state una serie di liquidazioni a cascata di posizioni long in BTC. Secondo i dati di liquidazione on-chain di CoinGlass, sono stati liquidati 17,6 milioni di dollari in posizioni long su Bitcoin entro 60 minuti dal movimento negativo dei prezzi.
Over $18 Million in #Bitcoin Long Liquidations in 35 Minutes after the CPI news pic.twitter.com/22EiaGaiyn
— On-Chain College (@OnChainCollege) July 13, 2022
Nelle ore successive Bitcoin ha invertito gran parte della price action negativa determinata dai dati sull’inflazione; il principale asset digitale al mondo ha infatti riconquistato il livello di prezzo di 20.000 dollari, salendo del 5% in 24 ore.
Questa inversione di prezzo ha successivamente portato a un’altra serie di liquidazioni in un arco di tempo di 60 minuti, questa volta di posizioni short per un valore di 10,45 milioni di dollari.
Movimento dei prezzi
Al momento della pubblicazione, Bitcoin scambiava a 19.972,89 dollari, Ethereum (CRYPTO:ETH) scambiava a 1.102,29 dollari e Dogecoin (CRYPTO:DOGE) scambiava a 0,06058 dollari. Dati di Benzinga Pro.
Foto di Igor Batrakov su Shutterstock
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