L’exchange di criptovalute americano Coinbase ha fatto notizia ancora una volta alla fine di marzo, quando la Corte Suprema degli Stati Uniti sembrava divisa su come la società avrebbe dovuto risolvere le controversie con i clienti.
La più alta corte del Paese ha ascoltato le argomentazioni presentate da entrambe le parti in un’udienza che deciderà se le azioni legali collettive contro Coinbase potranno continuare.
Coinbase chiede al tribunale di sospendere tutte le cause legali dei clienti mentre cerca di trasferire tutte queste controversie in un arbitrato privato. Coinbase ha favorito l’arbitrato privato in passato grazie ai vantaggi che offre alle aziende.
Il tribunale che ha consentito il proseguimento delle azioni legali collettive e una sentenza prevista solo alla fine di giugno e così il mercato delle criptovalute sta trattenendo il fiato in attesa di quello che sarà un momento decisivo per tutto il settore.
«Qualsiasi sentenza della Corte Suprema in merito avrà un impatto senza precedenti sull’intero spazio crittografico», afferma l’esperto finanziario e investitore Seth Taube. «Se gli exchange di criptovalute non saranno in grado di utilizzare l’arbitrato privato per risolvere le controversie, entreremo in una fase di contenzioso, un’espansione della ‘nazione del contenzioso’ per questo settore, che non abbiamo mai visto prima».
L’innata volatilità delle criptovalute ha fatto sì che la vita finanziaria di centinaia di migliaia di persone venisse sconvolta, talvolta in meglio e talatra in peggio. Impedendo alle società legate alle criptovalute di ricorrere all’arbitrato privato, il sistema giudiziario statunitense potrebbe aprire la porta a un numero senza precedenti di cause legali contro queste società.
«Gli effetti di una decisione del genere sarebbero devastanti per le società di criptovalute», afferma Taube. «Le cause legali sono costose. Probabilmente causerà un drastico rallentamento dei finanziamenti e dell’innovazione. La continua mancanza di un quadro normativo chiaro peggiora ulteriormente le cose, e i regolatori scrivono regole ex post e cercano di legiferare attraverso la regolamentazione».
Quest’anno si prevede anche la fine della saga SEC contro Ripple che va avanti da dicembre 2020, il che avrà un impatto significativo anche sul futuro della regolamentazione delle criptovalute negli Stati Uniti.
I regolatori americani non sono i soli a non riuscire a creare un contesto normativo chiaro in cui le società e gli sviluppatori di criptovalute possano orientarsi, poiché la maggior parte dei paesi al mondo lamenta la mancanza di un processo decisionale chiaro nella regolamentazione di questo settore.
La finanza decentralizzata (DeFi) è riuscita a prosperare tra gli appassionati di criptovalute nonostante il Dipartimento del Tesoro lo considero una “grave minaccia” per la sicurezza americana e così rimane l’incertezza nella regolamentazione dello spazio crittografico.
«Quello che vediamo ora è una situazione in cui i progetti crittografici non possono funzionare in modo efficace in alcun modo. Nonostante abbia creato un’importante transizione nel modo in cui gli asset finanziari e reali possono essere gestiti a livello globale, le criptovalute sembrano essere a un bivio», conclude Seth Taube. «Tuttavia, i semi dell’innovazione piantati nel white paper sul Bitcoin di Satoshi continueranno a fiorire. Man mano che gli innovatori continueranano a creare nuovi modi per decentralizzare il controllo e la proprietà di asset finanziari e reali, le autorità di regolamentazione dovranno trovare un terreno comune e fornire il quadro normativo che protegga gli investitori, consentendo al contempo all’innovazione di prosperare».
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