La seconda maggior criptovaluta al mondo per capitalizzazione di mercato, Ethereum (CRYPTO:ETH), è crollata dal livello di 1.800 dollari a un minimo settimanale di 1.322 dollari. Dopo un calo di oltre 200 dollari, nelle ultime 24 ore i volumi di scambio su ETH sono saliti di oltre il 40%, poiché i ribassisti sembrano aver iniziato ad accumulare sulla moneta ipervenduta.
Fonte: coppia valutaria ETH/USDT su TradingView
Con il successo del merge della rete Ropsten, Ethereum 2.0 è divenuto operativo sulla testnet pochi giorni fa; nonostante gli aggiornamenti tecnici il token nativo è precipitato in una spirale ribassista, mentre le applicazioni decentralizzate (DApp) del relativo ecosistema, Uniswap, Compound e Oasis, hanno guadagnato, rispettivamente, il 17%, il 144% e il 200% di utenti in più, secondo Dapp Radar.
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Un futuro più roseo all’orizzonte?
Gli indicatori suggeriscono che potrebbe essere possibile un ritracciamento del 38,2% dal minimo a 4 settimane.
Violando i livelli di supporto a quota 1.572 e 1.484 dollari, ETH è entrato in un trend al ribasso, con i 1.120 dollari che rappresentano il nuovo livello di supporto.
È la prima volta da novembre 2018 che gli indicatori di ETH entrano in territorio di “ipervenduto”; nella precedente occasione in cui ETH aveva toccato i minimi da inizio anno (YTD), la criptovaluta aveva poi quadruplicato il proprio prezzo.
Il calo del prezzo di ETH ha spinto la media mobile esponenziale (EMA) a 200 settimane al di sotto del minimo YTD, mettendo a rischio le posizioni dei titolari a lungo termine e perdendo i livelli di supporto chiave; se la chiusura settimanale sarà al di sotto di questa EMA, è probabile che il mercato proseguirà il suo trend al ribasso nella prossima settimana.
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