In una dichiarazione del 2017, Jamie Dimon, CEO di JP Morgan Chase & Co (NYSE:JPM), aveva espresso la sua forte opposizione alla popolare criptovaluta. Dimon definì il Bitcoin (CRYPTO:BTC) una “frode” e sollevò dubbi sulla sua redditività a lungo termine.
Cosa è successo
Intervenendo alla conferenza Delivering Alpha presentata dalla CNBC e da Institutional Investor, Dimon aveva liquidato il Bitcoin come “non una cosa reale” e ne aveva previsto la fine.
Aveva persino detto che la sua stessa figlia aveva acquistato dei Bitcoin, indicando il fascino diffuso della moneta digitale durante l’impennata che l’ha vista salire alle stelle di oltre il 300% quell’anno.
“Mia figlia ha comprato Bitcoin, è arrivata ora pensa di essere un genio”.
Pur precisando che i suoi commenti non erano consigli per gli investimenti, Dimon fece un paragone con la mania dei bulbi di tulipano nel XVII secolo, suggerendo che la frenesia dei Bitcoin era ancora peggiore e che difficilmente sarebbe finita bene. “È peggio dei bulbi di tulipano. Non finirà bene. Qualcuno si farà ammazzare”, disse Dimon.
Lo scetticismo di Dimon nei confronti dei Bitcoin si è esteso alla stessa JPMorgan. Essa ha infatti adottato una politica di tolleranza zero nei confronti del trading di Bitcoin tra i trader di JPMorgan, dichiarando che avrebbe “licenziato in un secondo” qualsiasi membro del personale trovato a effettuare transazioni in Bitcoin.
Perché è importante
Se aveste investito 100 dollari il 12 settembre 2017, il giorno in cui Dimon rilasciò i suoi commenti, quando il Bitcoin veniva scambiato a 4.105 dollari, l’investimento sarebbe cresciuto di un incredibile 534,54%, e oggi l’importo del vostro investimento sarebbe di 634,54 dollari.
Movimento dei prezzi
Nel momento in cui scriviamo, il BTC viene scambiato a 26.048 dollari, in calo dello 0,19% nelle ultime 24 ore, secondo Benzinga Pro.