Mentre l’Occidente inasprisce le sanzioni nei confronti della Russia, la banca centrale del paese ha dichiarato di essere disponibile a consentire l’uso delle criptovalute per i pagamenti internazionali.
Cosa è successo
Il primo vice governatore della Banca Centrale della Federazione Russa Ksenia Yudaeva ha riferito martedì ai giornalisti che “in linea di principio, non ci opponiamo all’uso della criptovaluta nelle transazioni internazionali”, riporta Reuters.
Yudaeva ha ribadito che l’autorità di regolamentazione russa continua a vedere la minaccia finanziaria derivante dall’uso più ampio di criptovalute come Bitcoin (CRYPTO: BTC), Ethereum (CRYPTO: ETH) e Dogecoin (CRYPTO: DOGE).
“Crediamo ancora che l’uso di criptovalute all’interno del Paese, specialmente all’interno dell’infrastruttura finanziaria russa, crei grandi rischi per i cittadini e gli utenti. Crediamo che, nel nostro Paese, i rischi potrebbero essere ragionevolmente grandi”, ha detto Yudaeva.
Perché è importante
La Russia sta pensando di introdurre leggi per regolamentare l’uso delle valute digitali nel paese. Recentemente, il viceministro russo per il commercio e l’industria, Vasily Shpak, ha chiesto di regolamentare il settore delle criptovalute.
Una recente stima del governo mostra che quasi il 2% del consumo totale di elettricità in Russia alimenta il mining di criptovalute.
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