Una delle questioni più controverse nel settore delle criptovalute è la regolamentazione incombente che presto potrebbe scuotere il mercato. In questo momento, molte criptovalute si trovano infatti in un’area grigia a livello normativo perché non rientrano esattamente nelle categorie tradizionali.
Il test di Howey è la definizione più chiara che può essere utilizzata per capire cosa può essere definito un titolo e cosa no. Se la Securities and Exchange Commission (SEC) decidesse di applicare questo test alle criptovalute, le sue conseguenze potrebbero essere catastrofiche per il mercato. Ecco perché tutti coloro che operano nel mercato degli asset digitali dovrebbero imparare a utilizzare il test di Howey.
Cos’è una criptovaluta?
In genere, una criptovaluta è una valuta digitale e un mezzo di scambio che non si basa su una terza parte centrale. La maggior parte delle criptovalute sono costruite su una blockchain. Una blockchain è come un registro distribuito utilizzabile da tutti coloro che vogliono parteciparvi. Le transazioni vengono aggiunte sequenzialmente in blocchi, aggiornando ogni volta lo stato del registro con i saldi dei conti e dati simili. Nessun soggetto della blockchain può controllare da solo se una transazione è valida o meno, conferendo alla criptovaluta la sua sicurezza e parte del suo valore.
La criptovaluta più grande al mondo (e una delle più semplici) è Bitcoin (BTC). Il concetto è emerso per la prima volta dalla crisi finanziaria del 2008 con un white paper che ha cambiato il mondo. Il suo fondatore, noto con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto, voleva creare una valuta digitale peer-to-peer che non dipendesse da colossi finanziari come le banche. Più di un decennio dopo, BTC vale oltre 400 miliardi di dollari.
Che cos’è un titolo digitale?
Un titolo digitale è un tipo di strumento finanziario che ricade sotto la supervisione della SEC. Può essere esso stesso digitale oppure una rappresentazione digitale di asset finanziari tradizionali, come azioni od obbligazioni. Un titolo digitale, noto anche come security token, è un asset digitale (come una criptovaluta) che rappresenta la proprietà o altri diritti in un’azienda o un’altra impresa. Il concetto è praticamente identico alle azioni o alle obbligazioni, tranne per il fatto che i titoli digitali sono rappresentati come token.
La prima offerta pubblica di un titolo digitale registrato alla SEC sulla blockchain avviene tramite il security token di INX e attualmente scambia sulla piattaforma di trading di INX Securities. Sempre più piattaforme di titoli digitali stanno rapidamente arrivando sul mercato.
La definizione di titolo digitale può anche includere criptovalute classificabili come titoli nell’ambito del test di Howey, anche se i loro creatori affermano che non si tratti di security token. Tutti gli asset che soddisfano la definizione di titolo — che sia digitale o meno — sono soggetti alla supervisione e alla regolamentazione delle authority di vigilanza finanziaria. Queste agenzie sono state lente ad agire su alcuni dei casi più ovvi di titoli digitali mascherati da semplici criptovalute, ma questa situazione non durerà per sempre.
Usare il test di Howey per distinguere una criptovaluta da un titolo digitale
Il test di Howey ha origine dalla sentenza della Corte Suprema del 1946 nel caso SEC vs. W.J. Howey Co. Il test è divenuto il criterio per determinare se qualcosa è un contratto di investimento. I contratti di investimento sono un sottoinsieme di titoli, oltre ad azioni e obbligazioni, che sono soggetti alla regolamentazione e alla supervisione della SEC. La corte ha deciso che i quattro criteri per definire un contratto di investimento sono i seguenti:
- Deve essere un investimento di denaro.
- L’investimento deve essere in un’impresa comune.
- Deve esserci aspettativa di profitto.
- Il profitto deve derivare dagli sforzi degli altri.
In base a questa definizione, la maggior parte delle offerte iniziali di monete (ICO) sono considerate contratti di investimento e quindi titoli. È raro che le ICO siano disponibili per gli investitori statunitensi, probabilmente perché sono estremamente simili alle offerte pubbliche iniziali (IPO) per le azioni. Purtroppo per i regolatori, è molto più difficile definire lo status di altri tipi di criptovalute in base al test di Howey.
I primi due criteri sono generalmente facili da determinare. Il problema sorge spesso quando si cerca di capire se una vendita di criptovaluta ha l’aspettativa di profitto e se tale profitto deriva dagli sforzi degli altri. Quando gli investitori acquistano una criptovaluta, essi hanno un’aspettativa di profitto derivante dal lavoro di altre persone come gli sviluppatori, ma ciò non significa necessariamente che ci sia una ragionevole aspettativa di profitto.
La SEC afferma che gli ultimi due criteri vengono soddisfatti se qualcuno coinvolto nel progetto (o anche un soggetto terzo) “fornisce sforzi gestionali essenziali che influiscono sul successo dell’impresa, e gli investitori si aspettano ragionevolmente di trarre profitto da tali sforzi”. Queste attività possono includere il burning dei token, che viene quasi sempre avviato per ridurre l’offerta e tentare di aumentare il valore di un token. Esistono pochi o nessun precedente nel settore delle criptovalute, quindi è difficile sapere come verrà applicato il test.
Punti salienti
La regolamentazione incombente è una delle maggiori paure di molti investitori in cripto, e a ragione. Molte delle criptovalute più importanti potrebbero facilmente rientrare nell’ampia definizione di titolo derivante dal test di Howey. Comunque, Bitcoin ed Ethereum probabilmente non subiranno pesanti regolamentazioni in tempi brevi perché la SEC ha affermato esplicitamente che questi non sono titoli. Altri token, in particolare quelli i cui progetti sono composti da persone che cercano attivamente di incrementarne il valore, potrebbero invece avere problemi nel prossimo futuro.
Immagine proveniente da Shutterstock
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