Thomas Lee, cofondatore di Fundstrat Global Advisors, ha assunto una posizione rialzista sul Bitcoin (CRYPTO:BTC) nel 2018. La sua posizione sembra preveggente alla luce del mercato odierno.
Cosa è successo
L’argomentazione centrale di Lee si basava sul potenziale del Bitcoin di diventare una riserva di valore mainstream. Lo stratega di Wall Street prevede un futuro in cui il Bitcoin catturi anche solo una piccola frazione (1%) del valore globale attualmente parcheggiato negli asset tradizionali.
Questo, ha calcolato, potrebbe tradursi in un’impennata del prezzo del Bitcoin fino a 150.000 dollari per moneta.
Nel 2024, il Bitcoin ha superato la soglia dei 70.000 dollari. Il picco sottolinea la crescente accettazione e integrazione della criptovaluta nel panorama finanziario.
Le dimensioni del mercato delle criptovalute sono simili al PIL di alcune delle maggiori economie mondiali, ha dichiarato Lee.
Perché è importante
Il paragone di Lee è diventato sempre più valido nel tempo. La capitalizzazione di mercato delle criptovalute è in continua espansione, attirando sempre più investitori istituzionali e l’attenzione di Wall Street.
Inoltre, Lee ha sottolineato il ruolo delle criptovalute come asset class non correlata, in grado di fornire un “alfa non correlato” che le rende un’opzione interessante per la diversificazione del portafoglio.
Questa caratteristica ha reso le criptovalute sempre più un punto fermo nelle strategie di investimento di privati e istituzioni, che cercano di coprirsi dalla volatilità dei mercati tradizionali.
In vista della conferenza Future of Digital Assets di Benzinga, che si terrà il 19 novembre, l’analisi di Lee del 2018 rappresenta un elemento fondamentale per le discussioni sulla traiettoria degli asset digitali.
Immagine generata con l’intelligenza artificiale di Midjourney