L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha appena presentato le sue prospettive economiche per il 2023, che non sono esattamente rose e fiori.
L’organizzazione parigina dipinge un quadro cupo, prevedendo che la crescita del PIL mondiale si attesti al 3% nel 2023 e a un fiacco 2,7% nel 2024. Il motivo? Le banche centrali di tutto il mondo stanno stringendo la cinghia e le turbolenze dell’economia cinese non aiutano.
La crescita annuale del PIL negli Stati Uniti è destinata a rallentare dal 2,2% di quest’anno a un mero 1,3% nel 2024, poiché le condizioni finanziarie più rigide stanno frenando la domanda.
Tabella: Stime di crescita OCSE per Paese (Interim Economic Outlook settembre 2023)
Paese | 2022 | Proiezioni EO provvisorie 2023 | Differenza da EO di giugno | Proiezioni EO provvisorie 2024 | Differenza da EO di giugno 2024 |
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Mondo | 3,3 | 3,0 | 0,3 | 2,7 | -0,2 |
G20¹ | 3,1 | 3,1 | 0,3 | 2,7 | -0,2 |
Australia | 3,7 | 1,8 | 0,0 | 1,3 | -0,1 |
Canada | 3,4 | 1,2 | -0,2 | 1,4 | 0,0 |
Eurozona | 3,4 | 0,6 | -0,3 | 1,1 | -0,4 |
Germania | 1,9 | -0,2 | -0,2 | 0,9 | -0,4 |
Francia | 2,5 | 1,0 | 0,2 | 1,2 | -0,1 |
Italia | 3,8 | 0,8 | -0,4 | 0,8 | -0,2 |
Spagna² | 5,5 | 2,3 | 0,2 | 1,9 | 0,0 |
Giappone | 1,0 | 1,8 | 0,5 | 1,0 | -0,1 |
Corea | 2,6 | 1,5 | 0,0 | 2,1 | 0,0 |
Messico | 3,9 | 3,3 | 0,7 | 2,5 | 0,4 |
Türkiye | 5,5 | 4,3 | 0,7 | 2,6 | -1,1 |
Regno Unito | 4,1 | 0,3 | 0,0 | 0,8 | -0,2 |
Stati Uniti | 2,1 | 2,2 | 0,6 | 1,3 | 0,3 |
Eurozona e compagni di recessione
In Europa, l’area dell’euro si prepara a un netto rallentamento, con una crescita del PIL che dovrebbe scendere allo 0,6% nel 2023.
In particolare, Germania e Argentina sono le uniche due economie del G20 che rischiano una recessione nel 2023.
Inflazione: una storia di beni e servizi
“I rischi rimangono inclinati verso il basso”, avverte l’OCSE. C’è incertezza sulla forza e sulla velocità di trasmissione della politica monetaria e lo spettro persistente dell’inflazione.
Secondo l’OCSE, nella maggior parte delle economie, compresi gli Stati Uniti e l’Eurozona, i tassi d’interesse si aggirano sui livelli massimi o quasi, e i responsabili politici si muovono con cautela man mano che gli effetti di un aumento dei tassi d’interesse diventano evidenti.
Mentre l’inflazione dei beni mostra una tendenza al ribasso, non si può dire lo stesso per i servizi, le cui pressioni sui prezzi restano più forti del previsto. I prezzi degli affitti delle abitazioni, soprattutto negli Stati Uniti, mostrano un elevato grado di inerzia.
La frenata economica della Cina: una preoccupazione globale
Parliamo dell’elefante nella stanza: la Cina. Il rallentamento dell’attività economica della Cina desta preoccupazione, dato il suo ruolo critico nella crescita globale, nel commercio e nei mercati finanziari. Con un debito crescente e un settore immobiliare in difficoltà, le sfide economiche della Cina potrebbero avere un effetto domino, riducendo la crescita del PIL globale di 0,6 punti percentuali.
Nel peggiore dei casi, con un calo del 10% dei prezzi azionari globali e maggiori rischi di investimento, la crescita del PIL globale potrebbe crollare dell’1,1% e i volumi del commercio mondiale diminuirebbero, avverte l’OCSE.
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