AllianceBernstein spiega perchè le azioni difensive e di qualità hanno performato meglio quando il mercato si è indebolito, rileva i limiti dell’esposizione passiva mentre serve un’attenta selezione basata sulla ricerca
La debolezza dei mercati azionari USA da luglio riflette la perdurante incertezza macroeconomica ma i titoli con difensivi e di qualità hanno registrato performance relativamente soddisfacenti e potrebbero aiutare gli investitori ad affrontare le difficili condizioni che si prospettano. Dopo sette mesi di rialzi l’S&P 500 è arretrato tra luglio e fine ottobre, mantenendo comunque un rialzo del 10,7% da inizio anno, per poi riprendere quota a novembre. Gli investitori temono che la crescita economica possa risentire del persistere di tassi elevati, specialmente perché gli alti prezzi dell’energia ostacolano la riduzione dell’inflazione.
VALUTAZIONI DIVENTATE PIÙ INERESSANTI DOPO IL PICCO
AllianceBernstein analizza i motivi per cui le azioni difensive e di qualità hanno retto relativamente bene evidenziando che nelle recenti flessioni non tutti si sono comportati allo stesso modo. Il primo quintile di titoli di qualità, sulla base di indicatori come il return on asset e il return on equity hanno guadagnato rispettivamente il 3,5% e il 2,6% da luglio, mentre le azioni a basso beta, che tendono a minor volatilità, sono avanzate del 10,6% nello stesso periodo. Le valutazioni sono diventate più interessanti rispetto ai livelli relativamente costosi di metà anno, con un rapporto prezzo/utili dell’S&P 500 sceso al livello di 18,1 volte a fine settembre, in linea con la media decennale…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.