Gli esperti di AllianceBernstein sottolineano l’importanza di guardare a redditività, solidità dei bilanci e investimenti nel futuro per un portafoglio growth in grado di resistere e cavalcare la ripresa
I titoli growth sono soggetti a forti pressioni per l’aumento dei tassi che modifica le dinamiche che ne determinano le valutazioni. Ma gli investitori non dovrebbero lasciarsi distrarre dalla volatilità e dovrebbero apprezzare le imprese in grado di assicurare una crescita sostenibile in un’economia stagnante per i loro vantaggi commerciali e il loro potenziale di rendimento. Sono le ’indicazioni di un’analisi di Frank Caruso, Chief Investment Officer US Growth Equities, John Fogarty, Co-Chief Investment Officer—US Growth Equities, e Vinay Thapar, Co-Chief Investment Officer e Senior Research Analyst—US Growth Equities; Portfolio Manager—Global Healthcare, di AllianceBernstein.
ANCHE I TITOLI CICLICI ANDRANNO SOTTO PRESSIONE
I tre esperti sottolineano che le correzioni sono sempre dolorose, ma quest’anno gli investitori in azioni growth hanno subito una vera e propria batosta. Da inizio anno al 27 maggio il Russell 1000 Growth Index ha ceduto il 21,4%, sottoperformando l’S&P 500, che è arretrato del 12,2%. La performance negativa è stata determinata dall’avversione al rischio che ha alimentato significativi deflussi dai fondi investiti in azioni growth. L’aumento dei tassi, inoltre, tende a penalizzare in misura sproporzionata i titoli a più alta crescita, soprattutto se sopravvalutati, perché spinge al rialzo i tassi di sconto usati per calcolare il valore attuale dei cash flow a lungo termine. Ma, nel tempo, secondo gli esperti di AllianceBernstein l’indebolimento dell’economia eserciterà inevitabilmente una maggiore pressione al ribasso sugli utili delle società cicliche rispetto a quelle orientate alla crescita…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.