La Chief Responsibility Officer Erin Bigley analizza i cambiamenti intervenuti a livello normativo e di mercato nel 2021 e nel 2022 e spiega come gli investitori devono approcciare un quadro ESG divenuto più complesso
Gli investimenti ESG sono sopravvissuti a un anno impegnativo, in cui il controllo sempre più capillare esercitato dalle autorità di regolamentazione e le performance altalenanti hanno alimentato un dibattito acceso, ma stanno anche maturando. Gli investitori hanno scoperto che un engagement tempestivo e costruttivo è proficuo e che le recenti sfide rappresentano per gli stakeholder un’opportunità di scrivere insieme il manuale degli investimenti responsabili: elaborare e rispettare le normative, stabilire una tassonomia e una terminologia comuni e creare flussi di rendimento diversificati incentrati su tematiche ESG in grado di aumentare il potenziale di rendimento a lungo termine.
LA SVOLTA NORMATIVA DEL 2021
AllianceBernstein, in un approfondimento della Chief Responsibility Officer Erin Bigley, osserva che a fronte dell’entusiasmo degli ultimi anni, i gestori sono stati incentivati a creare fondi ESG o a trasformare i portafogli esistenti in versioni più rispondenti ai criteri di responsabilità ambientale, sociale e di governance. Anche gli emittenti hanno fatto sforzi importanti. Ma alcuni hanno vantato capacità e credenziali eccessive in termini di responsabilità. Ora però non più, perché dal 2021 sono state adottate una varietà di normative per contrastare il greenwashing e ad aiutare a orientarsi in un panorama di prodotti di investimento sempre più complesso…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.