Una strategia difensiva attentamente formulata può aiutare gli investitori a posizionarsi in vista di una possibile instabilità, cogliendo al contempo il potenziale di rendimento offerto dalle aziende in grado di superare gli ostacoli futuri
Dal 2016 al 2020, durante il primo mandato di Trump, i mercati azionari hanno registrato buone performance con una volatilità relativamente contenuta. Questo potrebbe rassicurare gli investitori. Non è di questo avviso Kent Hargis, Chief Investment Officer Strategic Core Equities, Portfolio Manager Global Low Carbon Strategy di AllianceBernstein (AB), alla luce delle attuali condizioni di mercato, molto diverse da quelle che si registravano ai tempi del primo insediamento di Trump nel 2016.
AZIONARIO STATUNITENSE PIÙ COSTOSO RISPETTO AL 2016
“Alla fine del 2024 il rapporto prezzo/utili (p/e) prospettici dell’azionario statunitense si attestava a 21,1x, ovvero il 29% in più rispetto alla fine del 2016. Inoltre, mentre le azioni growth sono molto più costose rispetto al 2016, i titoli difensivi (rappresentati dall’MSCI USA Minimum Volatility Index) presentano valutazioni relativamente convenienti rispetto all’intero mercato. In parallelo, l’inflazione è più alta rispetto al 2016 e il disavanzo di bilancio è lievitato fino al 6,7%” spiega Hargis…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.