Le reazioni impulsive a notizie caotiche e movimenti erratici del mercato non aiutano a risolvere le sfide strategiche di chi vuole investire in un mondo con maggiore inflazione e minori rendimenti attesi
Alla fine del secondo trimestre, le azioni globali hanno toccato nuovi massimi storici dopo un periodo fortemente altalenante, caratterizzato da una combinazione sconfortante di disruption tecnologica, incertezza politica e tensioni geopolitiche. “Vendere in un mercato in calo può essere controproducente, perché si cristallizzano le perdite e si perde spesso l’occasione di partecipare ai rialzi durante una ripresa, dato che prevedere i tempi di una svolta dei mercati è quasi impossibile. Tuttavia, è difficile restare calmi quando i mercati sono dominati dalla paura e dall’incertezza” tiene a sottolineare Nelson Yu, Head of Equities di AllianceBernstein.
COSA SEGNALANO I DATI STORICI DI MERCATO
La buona notizia è che i dati storici evidenziano buone performance azionarie dopo i picchi di volatilità sia nei mercati sviluppati che nei mercati emergenti. “Siamo convinti che i livelli estremi del VIX, come quelli osservati a inizio aprile, rispecchiano il timore di scenari estremamente negativi che spesso non si realizzano. Nel momento in cui i mercati cominciano a scontare condizioni meno estreme, le borse in genere riprendono quota. Ecco perché è importante restare disciplinati, specialmente in condizioni avverse” spiega Yu. “Significa restare focalizzati sui fondamentali e, in particolare, sugli utili”…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.