Dopo il massimo di inizio anno il differenziale di rendimento sui titoli di Stato a 10 anni si è bruscamente contratto indicando l’inizio di una correzione importante
A inizio d’anno gli swap spread in euro, vale a dire il maggior interesse pagato dall’emittente dei titoli di Stato rispetto al benchmark, in questo caso il Bund tedesco, hanno raggiunto un massimo sulla scadenza a 10 anni salendo di 60 punti base. Le variazioni degli swap spread sono influenzate soprattutto da fattori tecnici, come l’offerta di collaterale, ad esempio il Bund, e la domanda di swap. L’allargamento degli swap spread è riconducibile soprattutto a carenza di collaterale, in quanto i programmi di acquisto della BCE hanno ridotto i Bund disponibili, e all’elevata domanda di banche e investitori, poiché possono essere utilizzati per assumere significative posizioni corte sul rischio di tasso, in previsione di un aumento dei rendimenti europei.
CONTRAZIONE DOPO IL PICCO
Ma, sottolinea AllianceBernstein in un commento, dopo aver raggiunto il picco, gli swap spread hanno subito una contrazione di 20 punti in meno di due settimane, segnalando secondo la grande casa l’inizio di una correzione di maggiore entità, poiché nei prossimi mesi si aspetta un’inversione dei fattori che avevano determinato l’ampliamento degli spread. I driver dell’ampliamento degli spread sono destinati a invertirsi. Di recente l’Agenzia Finanziaria Tedesca ha annunciato l’intenzione di mettere a disposizione 54 miliardi di euro delle proprie posizioni in Bund per operazioni di pronti contro termine, alleviando così in parte la carenza di collaterale…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.