Se a settembre la fiducia degli investitori dovesse vacillare, mantenere un portafoglio ampiamente diversificato potrebbe rivelarsi la strategia più efficace per contenere la volatilità potenziale
Nei mesi estivi gli investitori sembrano essersi adattati ad un contesto geopolitico costantemente instabile. Lo si evince dall’indice CBOE Volatility (VIX), una misura delle aspettative di volatilità implicita dei titoli dell’S&P 500, e dall’indice di volatilità dei titoli governativi USA, che non hanno mostrato segnali di nervosismo. Per saper se tale tendenza possa proseguire anche durante la stagione autunnale, Stefan Rondorf, Senior Investment Strategist, Global Economics & Strategy di Allianz Global Investors, ha approfondito alcune questioni decisive. In particolare i dazi statunitense e i relativi effetti, le scelte di politica monetaria della Federal Reserve e le prospettive di crescita del PIL europeo.
MESSA ALLA PROVA LA FIDUCIA DEI CONSUMATORI
Se finora l’impatto dei dazi sulle importazioni statunitensi è stato relativamente contenuto, à però anche vero che le aliquote negoziate con Washington si sono nel frattempo assestate su un livello più alto del previsto, mentre negli Stati Uniti le entrate fiscali derivanti dai dazi stanno aumentando sensibilmente. Con la prospettiva che nei prossimi mesi i dazi possano essere in gran parte trasferiti sui prezzi al dettaglio, c’è il rischio che venga messa alla prova la fiducia dei consumatori, con possibili ripercussioni anche sulle dinamiche del mercato del lavoro e sulla crescita economica complessiva…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.