Il weekly outlook di Allianz Global Investors analizza come si è arrivati a una situazione critica sui mercati, segnalando il ritardo della Fed. In evidenza anche le difficoltà in UK, con l’Italia passata in secondo piano
L’inverno si avvicina e le prospettive per l’economia globale sono sempre meno rosee, le autorità economiche e monetarie hanno sottovalutato vigore e persistenza dell’inflazione, per cui la successiva svolta restrittiva delle banche centrali non è stata una sorpresa. Negli USA, i consistenti stimoli della pandemia sommati al cambiamento dei comportamenti dovuto al Covid, hanno creato prevedibili distorsioni e l’inflazione si è impennata anche per i costi delle abitazioni che costituiscono il 40% del paniere core, e dopo due anni e mezzo di QE della Fed i prezzi medi sono aumentati di ben il 39%. Le conseguenze degli errori negli investimenti rappresentano uno dei driver principali dell’inflazione negli USA e le autorità hanno difficoltà a risolvere il problema.
ESAGERATI TIMORI DI RECESSIONE USA
Lo sostiene nel weekly outlook di Allianz Global Investors Greg Meier, Director, Senior Economist, Global Economics & Strategy, secondo cui allo stesso tempo i timori una recessione in USA nella prima metà del 2022 si sono rivelati del tutto esagerati. La contrazione è oggettiva, ma si deve alle scorte volatili, ma che tendono a tornare alla media, e agli scambi con l’estero. La spesa al consumo, che rappresenta circa il 70% del PIL, è cresciuta per tutto il primo semestre per la grande solidità del mercato del lavoro e risparmi extra delle famiglie per circa 3.000 miliardi di dollari, e oggi, malgrado la decelerazione, questi fattori positivi non sono venuti meno…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.