Anche se si sono calmati grazie alla Fed, per i consumatori americani prezzi e costi restano comunque ben più alti di 3-4 anni fa. Il fattore recessione, tanto annunciata e mai arrivata, e il debito che corre
Per un presidente Usa uscente in cerca di rielezione, o per il candidato del suo partito, non c’è niente di peggio che essere stato marchiato da una recessione. Lo ha sperimentato nel 1992 Bush senior, reduce dal trionfo nella prima Guerra del Golfo ma anche da una tutto sommato modesta contrazione economica, che venne stracciato da Bill Clinton con lo slogan diventato famoso “it’s the economy, stupid!”. Stessa sorte toccò a John McCain nel 2008, in corsa contro Obama proprio mentre la crisi dei subprime, innescata proprio dall’uscente Bush Junior, stava scatenando il peggior disastro dai tempi della Grande Depressione. Gallup ha messo insieme una serie storica che mostra che le recessioni sono una ghigliottina inesorabile, e sottolinea che al voto del 5 novembre gli elettori mettono al primo posto l’economia, al massimo proprio dai tempi della grande crisi del 2008.
RESTA FORTE LA PERCEZIONE DELL’INFLAZIONE
Kamale Harris è stata abbastanza fortunata da aver evitato una recessione durante il mandato di Joe Biden. Più che alla Dea Bendata, la candidata Dem deve dire grazie soprattutto a una Fed capace di pilotare l’atterraggio morbido nonostante la stretta monetaria violenta cui è stata costretta, prima di iniziare l’allentamento, per contrastare un’inflazione schizzata per la concorrenza del rimbalzo post-Covid e dell’aggressione russa all’Ucraina, con la spinta al rialzo dei prezzi di energia e molte materie prime. Ora l’inflazione Usa sta rientrando rapidamente, ma non la sua percezione. YouGov, partner di www.financialounge.com, ha messo in fila i fattori che gli elettori Usa ritengono più importanti, e al primo posto c’è proprio l’inflazione, soprattutto tra i supporter di Trump, mentre quelli della Harris sono più focalizzati su tasse e debito pubblico…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.