Donald Tang, presidente esecutivo del rivenditore cinese di fast-fashion Shein, ha assicurato che l’azienda si sta preparando per la quotazione alla borsa a Londra, respingendo al contempo le preoccupazioni sulla valutazione della società.
Cosa è successo
Shein aveva inizialmente pianificato una quotazione a New York per la fine del 2023, ma si è concentrata sul Regno Unito dopo che la Securities and Exchange Commission (SEC) statunitense ha respinto la sua proposta. Il rivenditore di fast-fashion ha deciso di procedere con la quotazione nonostante la decisione del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump di eliminare l’esenzione dai dazi “de minimis” per le importazioni cinesi di valore inferiore agli 800 dollari. Tang ha dichiarato che l’azienda “ha sempre avuto un modello globalizzato, quindi abbiamo già iniziato a fare una diversificazione globale”, come riportato dal Financial Times.
La valutazione di Shein era di 66 miliardi di dollari durante il suo ultimo round di finanziamento nel 2023. Tuttavia, alcune parti interessate hanno spinto per una riduzione della valutazione a circa 30 miliardi di dollari, una mossa che potrebbe accelerare l’IPO nella prima metà di quest’anno.
Tang ha rivelato che nessuno degli investitori esistenti, tra cui Sequoia China (ora HongShan), General Atlantic e il fondo sovrano di Abu Dhabi Mubadala, ha espresso preoccupazioni sulla valutazione di Shein in vista della sua prevista IPO.
Sebbene la valutazione della società sia notevolmente inferiore, la sua quotazione sarebbe comunque tra le più grandi del mercato londinese in questo decennio, come riporta il FT.
Tang ha confermato che non ci sono state “conversazioni” sulla riduzione della valutazione tra i dirigenti di Shein. “Quando saremo effettivamente quotati in borsa, ci sarà questa domanda [sulla valutazione], ma non lo faremo in questo momento”, ha dichiarato.
Perché è importante
I commenti di Tang arrivano mentre Shein deve affrontare la forte concorrenza del gruppo rivale Temu e l’incertezza sul futuro di un’esenzione chiave dai dazi d’importazione statunitensi. Inoltre, le fonti hanno informato il FT che l’utile netto dell’azienda è sceso del 40% a 1 miliardo di dollari nel 2024. Tuttavia, Tang afferma che gli investitori sono “molto soddisfatti” perché l’azienda continua a espandersi con successo e profitto su larga scala, migliorando l’efficienza e riducendo al minimo gli sprechi.
Inoltre, Shein, insieme ad Amazon e Temu, è sotto esame da parte dell’UE per la presunta vendita di prodotti pericolosi o illegali online. Questo potrebbe potenzialmente avere un impatto sulla performance e sulla reputazione dell’azienda, rendendo la sua prossima quotazione un evento significativo da tenere d’occhio.
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Foto: Yau Ming Low su Shutterstock.com