Inflazione, tassi d’interesse in rialzo, crisi geopolitiche hanno portato volatilità perdurante sui mercati ma forse si é arrivati al “bottom”
Nella relazione curata da Mark Hargraves, Global Head di AXA IM Equity – AXA Investment Managers si evince che gli investitori continuino a sopportare un’estrema volatilità dei mercati finanziari. Certamente, tale volatilità è dovuta a inflazione elevata, tassi d’interesse in rialzo, guerra in Ucraina, il recente caos nel Regno Unito dopo il cosiddetto “mini-Budget”, ma è da inizio 2020, con lo scoppio della pandemia di Covid-19, che i mercati azionari globali sono stati oggetto di una forte ondata di vendite. Successivamente, gli interventi di stimolo senza precedenti attuati da governi e banche centrali e il clima di ottimismo per lo sviluppo dei vaccini li hanno spinti al rialzo, consentendo all’indice MSCI World Index di chiudere l’anno con un incremento del 15,9%.
UN 2022 OPPOSTO ALL’ANNO PRECEDENTE
Anche il 2021 è stato caratterizzato da forti turbolenze, ma alla fine quasi tutti i principali mercati sono riusciti a consolidare la ripresa conseguente ai lockdown, e l’MSCI World ha chiuso l’anno a +21,8%. Il 2022 all’inizio si prospettava come un anno potenzialmente più tranquillo, poi l’invasione russa dell’Ucraina e il forte rialzo dei prezzi del petrolio e delle materie prime hanno portato una nuova ondata di volatilità, complici il rialzo dei tassi obbligazionari e il calo delle valutazioni azionarie. Inoltre, le banche centrali hanno avviato la stretta monetaria per contrastare lo shock inflazionistico, con inevitabili ripercussioni sulla crescita economica globale. Da inizio anno, l’MSCI World ha perso il 23.4%..
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.