Geoffroy Goenen, Head of Fundamental European Equity di Candriam, ritiene che esaurita la spinta della ripresa il posizionamento per il lungo termine resti più vantaggioso sui titoli growth di maggior qualità
Già a maggio 2020, dopo la straordinaria sovraperformance dei titoli quality e growth registrata nella prima metà del 2020, Candriam aveva previsto come inevitabile il riequilibrio di alcuni eccessi tra i diversi stili d’investimento. Queste aspettative hanno iniziato a concretizzarsi da novembre 2020, quando le notizie sui vaccini in arrivo hanno rassicurato i mercati e la fine della crisi è diventata sempre più visibile, con la parola “normalizzazione” ormai sulla bocca di tutti. Ma ora Geoffroy Goenen, Head of Fundamental European Equity della stessa Candriam, ritiene che la rotazione si stia esaurendo e ripropone i titoli growth di qualità come opzione migliore per l’investitore che guarda al lungo termine.
CARATTERISTICHE MOLTO DIVERSE
L’esperto di Candriam ricorda che i titoli growth sono caratterizzati da una crescita degli utili maggiore e quindi esibiscono di solito venduti a valutazioni più elevate, mentre i titoli value sono di solito scambiati a un prezzo inferiore rispetto agli utili o agli attivi. Ora le attese di normalizzazione economica stanno accelerando la rotazione dai growth ai value, con in prima linea materie prime e i settori sensibili ai tassi di interesse, tra cui i petroliferi, scontati fortemente per diverso tempo, e i servizi finanziari, soprattutto le banche, pesantemente penalizzate durante la pandemia…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.