Antonio Anniballe, gestore del team Multi Asset Italia di GAM SGR, sottolinea che l’azionario cinese resta un tema di investimento strutturale, anche per la spinta propulsiva dei settori ad alta innovazione
All’inizio di aprile le Autorità cinesi hanno fissato limiti all’erogazione di credito da parte delle banche, con l’obiettivo di evitare il surriscaldamento dell’economia. Ma anche alla luce di questo sviluppo, il tema d’investimento sull’azionario del gigante asiatico rimane valido. Lo sottolinea in un commento Antonio Anniballe, gestore del team Multi Asset Italia di GAM SGR, mettendo in rilievo il ruolo del Paese sulla scena globale e la sua spinta propulsiva, particolarmente evidente nei settori ad alta innovazione. Anniballe avverte però che rischi e volatilità potrebbero aumentare in uno scenario meno accomodante, ma ricorda che gli indici azionari cinesi sono reduci dal ritracciamento di febbraio-marzo nell’ordine del 15-20% sulle borse di Shanghai e Shenzen, che ha corretto alcuni eccessi precedenti.
MULTIPLI GIUSTIFICATI DAGLI UTILI
Allo stato attuale, secondo l’esperto di GAM SGR, il rapporto prezzo/utili dell’indice CSI300 è di 14,5, ancora superiore alla media storica degli ultimi 15 anni, ma anche a fronte di una crescita attesa degli utili confortante per l’anno in corso pari a quasi il 30% e anche per il prossimo nella misura più contenuta del +6%. La Banca Centrale Cinese ha motivato le limitazioni all’offerta di credito imposta ai 24 principali istituti con il rischio di formazione di bolle. Anniballe stima che la richiesta si dovrebbe tradurre in una crescita del credito per l’anno in corso ridotta al 10%, significativamente sotto il +16% rilevato dai dati ufficiali dei primi due mesi dell’anno…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.