Venti di guerra e tensioni geopolitiche spingono titoli come Leonardo e Fincantieri, ma in Europa, e soprattutto in Italia, la spesa militare è ancora lontana dai massimi degli anni 80 e della Guerra Fredda
I venti di guerra che soffiano dall’Ucraina al Medio Oriente, insieme alle turbolenze geopolitiche che montano nel Sud Est asiatico intorno a Taiwan, sono ai primi posti tra i rischi che preoccupano gli investitori, anche se l’impatto sui mercati azionari, a cominciare da Wall Street, è stato finora praticamente nullo, a parte qualche strappo di volatilità per lo più legato al petrolio. Ma non per chi guarda ai titoli della difesa, che invece beneficiano del nuovo quadro di disordine globale. In Italia, ad esempio, Leonardo è salita oltre il 40% da inizio anno e Fincantieri quasi, anche se con forti alti e bassi e comunque ancora ben sotto i massimi storici. I colossi USA del settore hanno fatto molto meglio, ma viaggiano comunque ancora ben sotto i massimi storici in termini di valutazione, quelli dei tempi della Guerra Fredda, finita con il collasso dell’URSS all’inizio degli anni 90.
I BIG DEL SETTORE FANNO MEGLIO DEGLI INDICI IN USA E EUROPA
Una ricaduta di quella storica svolta fu il cosiddetto “dividendo della pace”, che consentì ai Paesi Occidentali di tagliare drasticamente la spesa militare, con la parziale eccezione degli USA, impegnati dopo l’11 settembre nelle costosissime guerre in Afghanistan e Iraq. Ora, dopo l’attacco russo all’Ucraina e l’agguerrita difesa di Israele dal terrorismo di Hamas e Hezbollah che la minaccia a Sud e a Nord, con rinforzo iraniano a distanza, il pianeta è tornato un posto pericoloso, anche se non ai livelli degli anni 80. Per i colossi USA della difesa come Lockheed e Northrop Grumman vuol dire titoli in rialzo a Wall Street, infatti le due hanno ampiamente sovraperformato l’S&P 500, mentre in Europa è andata anche meglio, pur con forte volatilità che ha fatto arretrare di recente Saab, Rheinmetall,e la stessa Leonardo…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.