Schroders indica quattro motivi per cui potremmo essere vicini alla fine dell’eccezionalismo del mercato azionario americano e ritiene che gli investitori dovrebbero diversificare favorendo le piazze emergenti
L’ultimo decennio ha visto Wall Street primeggiare sulle altre Borse globali ma ora le condizioni sembrano favorire sempre più il resto del mondo. I nuovi ceppi di Covid-19 potrebbero minare la ripresa e gli investitori potrebbero continuare a favorire l’azionario USA, ma prima o poi questa fase finirà, anche perché l’esposizione ciclica degli Stati Uniti alla ripresa globale è limitata, le valutazioni sono estreme su base relativa, la concentrazione del mercato è cresciuta e l’azionario emergente si sta mettendo in luce. Per questo gli investitori farebbero bene a diversificare i portafogli azionari al di là degli USA nel corso dei prossimi 10 anni.
ECCEZIONALISMO USA VICINO ALLA FINE
Sono le conclusioni cui giunge Sean Markowicz, CFA, Strategist, Research and Analytics di Schroders, in un commento in cui spiega quattro motivi per cui l’eccezionalismo dell’azionario statunitense potrebbe essere vicino alla fine. Wall Street ha chiuso il 2020 con un +21,4%, superando il resto del mondo per il terzo anno consecutivo, e molti investitori hanno preferito non diversificare i loro portafogli su scala globale. Negli ultimi 10 anni l’azionario USA ha battuto il resto del mondo con uno scarto medio di performance dell’8,7% l’anno, ma secondo l’esperto di Schroders è possibile che questo ciclo sia a un punto di svolta, visto anche che da novembre 2020 l’azionario non statunitense ha sovraperformato del 5,2%, con la diffusione dei vaccini per il Covid-19 che ha fatto crescere l’ottimismo per la ripresa economica…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.