Draghi al governo e le risorse in arrivo dall’Europa rafforzano la positività sul debito italiano e in particolare sui titoli finanziari. Importante la spinta del risparmio gestito
L’investitore globale che guarda all’Eurozona dovrebbe prendere l’Italia come punto di riferimento e bussola per orientare le sue decisioni. Il paese rappresenta il 15% del PIL dell’Eurozone GDP, è il secondo produttore manifatturiero dopo la Germania e vanta un elevato tasso di risparmio, mentre l’ampio debito pubblico racchiude potenziali dinamiche pericolose e forze centrifughe sempre presenti che spingono l’Italia a forzare i limiti della costruzione europea. Ma l’arrivo di Mario Draghi alla guida del governo. l’uscita imminente dall’emergenza Covid e le risorse messe a disposizione dalla UE supportano una visione costruttiva sia sul debito sovrano che sui titoli azionari finanziari quotati a Milano.
RESILIENZA DEI TITOLI FINANZIARI
È la tesi sostenuta da un report di BofA in cui l’analista Alberto Cordara si sofferma in particolare sui titoli finanziari italiani, sottolineandone la resilienza. Negli ultimi 15 anni banche e assicurazioni italiane hanno attraversato tre recessioni di cui due particolarmente dure, quella del 2008-09 e quella del 2011-13, in coincidenza della crisi del debito sovrano, ciascuna caratterizzata da una forte dislocazione degli investimenti dai titoli del debito italiano, detenuto in abbondanza da istituzioni finanziarie. Quelle che hanno superato la tempesta hanno modelli di business resilienti e non corrono più rischi di sopravvivenza, e hanno ora la possibilità di cogliere le opportunità offerte dalla ripresa in arrivo…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.