Italia e Francia chiedono un’accelerazione nella riunione del 12 dicembre, ma c’è chi frena per paura di un ritorno dell’inflazione. “Un taglio corposo – dice l’analista di Intermonte a Financialounge.com – darebbe la spinta a un’economia in crisi”
Da una parte la situazione macroeconomica europea che si sta lentamente deteriorando, ora che anche i PMI della componente servizi, che rappresentano i 2/3 dell’economia, hanno registrato una contrazione, così come quelli del comparto manifatturiero. Dall’altra il rischio di un rigurgito dell’inflazione. È tenendo conto di questi due fattori che dovrà muoversi la Bce nella riunione del prossimo 12 dicembre quando dovrà decidere le nuove mosse in fatto di politica monetaria. Un passaggio non semplice, viste le divisioni in corso.
SCHNABEL INDICA CAUTELA
Se, infatti, paesi come Italia e Francia auspicano un taglio di 50 punti base, taglio che farebbe bene anche alla Germania da tempo in recessione, ci sono esponenti del board della Banca centrale europea che frenano. Su tutti la tedesca Isabel Schnabel, che cerca di portare moderazione, senza rinnegare il taglio, che dunque ci sarà, a meno di colpi di scena…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.