Gianmarco Migliavacca, Senior Research Analyst di Neuberger Berman, analizza gli ultimi trend in corso nel settore auto Usa e le relative opportunità d’investimento, vede anche un ampio spazio per le valutazioni
I costi più elevati derivanti dai nuovi contratti sindacali dovrebbero essere gestibili per le grandi case automobilistiche Usa e garantire la stabilità delle relazioni sindacali nel prossimo mezzo decennio. E’ la valutazione di Neuberger Berman, che in un commento di Gianmarco Migliavacca, Senior Research Analyst, sottolinea che la strada è spianata per il ritorno alla normalità dopo che il sindacato United Auto Workers ha raggiunto accordi provvisori con i tre big, Ford per prima, seguita da Stellantis e GM. I tre accordi hanno termini simili e vanno ratificati dagli iscritti al sindacato, cosa che Migliavacca ritiene probabile, il che porrebbe fine a mesi di incertezza e stabilizzerebbe un quadro stabile fino alla scadenza del contratto a maggio 2028.
RICHIESTE AGGRESSIVE MA POI ACCANTONATE
Le richieste iniziali dell’Uaw erano ampie e minacciavano la competitività a lungo termine delle tre case, ma gli accordi finali non rappresentano la “peggiore delle ipotesi”, piuttosto una via di mezzo, con concessioni da entrambe le parti. Alcune richieste sindacali più controverse, come l’accorciamento della settimana lavorativa e il ripristino delle pensioni a prestazione definita, sono state accantonate. Altri termini dell’accordo sono in linea con le aspettative generali, tra cui aumenti salariali del 25%, rispetto a una richiesta iniziale del 40%, e il ripristino delle indennità per il costo della vita, che insieme aumenterebbero il costo del lavoro di poco più del 30%…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.