Il sospetto che gli oligarchi possano aver usato il Bitcoin per trasferire capitali nonostante le sanzioni economiche trova conferma nelle parole di un dirigente della Banca d’Italia: “Volumi in crescita il 28 febbraio”
Nei primi giorni dell’invasione dell’Ucraina, seguiti dalle sanzioni dei Paesi occidentali contro la Russia, il dubbio era sorto: gli oligarchi russi possono usare le criptovalute, e in particolare i Bitcoin, per aggirare le sanzioni? La conferma arriva da Bankitalia, che sottolinea come “non c’e’ dubbio che si possano aggirare le sanzioni in questo modo”.
VOLUMI SOSPETTI
A dirlo è Massimo Doria, Capo servizio strumenti di pagamento della Banca d’Italia nel corso di un webinar organizzato dal quotidiano Il Messaggero: “Guardando a due date, 24 febbraio inizio del conflitto e 28 febbraio, terzo pacchetto importante di sanzioni, abbiamo verificato un aumento della frequenza di transazioni in criptoattività, e in Bitcoin in particolare, concomitante con la forte svalutazione del rublo e con la difficoltà di convertire la divisa russa nelle principali valute internazionali”…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.