Le banche centrali si fermeranno quando i danni all’economia saranno evidenti ma non cominceranno a tagliare i tassi, mentre la Cina sarà il motore della crescita globale. Preferenza per l’azionario emergente
Il 2022 è stato un anno di ritorno dell’inflazione, rapidi aumenti dei tassi da parte delle banche centrali e lockdown indotti dalla pandemia in Cina. Anche nel 2023 ci sarà volatilità ma l’anno appena iniziato verrà plasmato da tre importanti svolte rispetto al precedente: recessioni nei mercati sviluppati, rientro dell’inflazione con conseguente messa in pausa del ciclo restrittivo delle banche centrali, e riapertura della Cina. Il tutto induce a diventare più positivi sugli asset a rischio dopo aver soppesato cosa esprimono i prezzi e l’umore del mercato rispetto al rischio –tema centrale della nuova narrativa per gli investimenti.
I TRE FATTORI CHE PLASMERANNO L’ANNO
Sono le indicazioni conclusive del commento settimanale di mercato di BlackRock che prevede tra grandi svolte: recessione preannunciata nei mercati sviluppati, pausa nel ciclo di rialzo dei tassi delle banche centrali e riapertura della Cina, che ‘modelleranno’ il 2023 rinforzando la visione della grande casa d’investimento. Gli sviluppi recenti hanno visto le borse europee supportare l’azionario globale mentre l’indebolimento a sorpresa del settore dei servizi in USA ha alimentato scommesse che la Fed possa tagliare i tassi già quest’anno, ipotesi considerata improbabile da BlackRock. Il dato in arrivo sull’inflazione USA a dicembre dovrebbe segnalare uno spostamento dei consumi dai beni di nuovo sui servizi, ma secondo BlackRock la crescita dei salari manterrà comunque il tasso core dei prezzi al consumo sempre sopra rispetto al pre-pandemia…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.