Per il Gruppo il debito è un segno di fiducia, non di fragilità per l’Italia. Una volta approvato il piano, toccherà alla “primary dealership” delle banche emettere titoli di Stato
Riforme per attuare e rendere efficaci gli investimenti, per superare le debolezze strutturali che a lungo hanno rallentato la crescita del Paese e determinato livelli di disoccupazione esasperanti, soprattutto per donne e giovani. Parte dalle riforme il discorso del premier Mario Draghi, che ha appena presentato alla Camera dei Deputati il Piano italiano di ripresa e resilienza con cui il Paese si candida a ricevere dall’Ue i fondi necessari a ripartire dopo la pandemia.
LE SFIDE DI DRAGHI E IL RAPPORTO DEBITO-PIL ITALIANO
Da quando è entrato in carica, il presidente del Consiglio sta affrontando enormi responsabilità. Il prolungarsi della crisi pandemica e la conseguente debolezza della ripresa economica hanno aumentato ulteriormente le pressioni sul premier perché ottenga i risultati sperati. Nel frattempo, il mercato obbligazionario osserva gli ultimi aumenti di budget del Governo, che ora dovrebbero raggiungere la doppia cifra, con un indebitamento che rischia di raggiungere livelli mai visti nell’ultimo secolo. Secondo gli esperti, il rapporto debito-Pil potrebbe raggiungere il 170% nei prossimi anni, per poi stabilizzarsi…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.