I giudizi delle agenzie di rating all’Italia non sono equi se comparati con gli altri paesi avanzati perché non tengono conto dell’ombrello fornito ora dal bilancio europeo. Ma serve anche maggior stabilità politica
Prima delle ultime restrizioni per il Covid, le previsioni sull’Italia puntavano a un surplus primario nel 2021 con un debito/Pil che avrebbe toccato il picco intorno al 150%. Ora le attese sono più incerte con il debito/Pil vicino al 155%, in linea con gli aumenti previsti nella maggior dei Paesi avanzati, che però godono di rating creditizi più elevati. Neil Mehta, Assistant Portfolio Manager di BlueBay Asset Management, crede che questo sia sbagliato, e si aspetta che le agenzie di rating concedano condizioni più eque ai criteri di sostenibilità del debito italiano, favorendo una maggiore convergenza, con implicazioni positive per gli spread sui BTP nel tempo.
UNA TERAPIA PER IL DEBITO ITALIANO
Secondo l’esperto di BlueBay, questo potrebbe agire da “terapia” per le dinamiche del debito dell’Italia, che sotto il cappello del nuovo bilancio europeo finalmente non sarà più un pagatore netto e potrà focalizzarsi sulle riforme strutturali di cui ha bisogno. Le restrizioni dovute al Covid-19 bloccano l’Europa, e l’Italia non fa eccezione, sebbene l’outlook per la seconda parte dell’anno sia più promettente grazie alle vaccinazioni. Ma i primi mesi saranno impegnativi, e il Governo italiano ha annunciato un nuovo pacchetto di stimoli da 30 miliardi di euro finanziato a debito, che farà incrementare il deficit di bilancio fino al 9% del Pil nel 2021, rispetto al 7% inizialmente previsto…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.